Un po’ di ripresa c’è. Anche a marzo i dati di vendita di auto in Italia hanno segnato un aumento. Certo, il +5% del mese che si è appena concluso (139mila le auto immatricolate) rappresenta già una frenata rispetto al sorprendente +8,6% di febbraio (117mila immatricolazioni), ma il bilancio del primo trimestre dell’anno è comunque positivo: 356mila nuove auto, ventimila in più (+5,8%) rispetto ai primi tre mesi del 2013. Siamo al quarto mese consecutivo di crescita, dopo quasi quattro anni di caduta continua.
È la «ripresina» che si consolida, commenta il centro studi Promotor, notando anche che il recupero degli ultimi mesi riguarda anche altri settori dei "motori". i veicoli commerciali, le moto, i consumi di carburante. Anche l’Anfia, che associa le imprese della filiera dell’auto, sottolinea il «segnale di ripresa» ma ricorda che siamo lontanissimi dai livelli degli anni d’oro (a colpi di incentivi): le 356mila auto del primo trimestre 2014 sono appena più di quelle vendute nei primi tre mesi 2007.
C’è anche qualche altra ombra, nota l’Unrae, che associa i produttori esteri: il recupero degli acquisti non riguarda le famiglie. Secondo le rilevazioni dell’associazione, infatti, le immatricolazioni delle famiglie nel trimestre sono state sostanzialmente in linea con quelle dell’anno passato: 236.050 contro 236.310 (è un calo dello 0,1%). Le vendite di auto ai privati cittadini a marzo sono state il 58% del totale, il minimo di sempre. Chi sta comprando "davvero" sono le società di noleggio, spiega l’Unrae, «perchè, le "rent a car" si sono trovate con un parco insufficiente – visti i tagli dello scorso anno – e con una maggior domanda stagionale, mentre sul lungo termine c’è stata un’esigenza di rinnovo».
In tutto questo Fiat continua a fare peggio della media. La crescita delle immatricolazioni dei marchi del gruppo a marzo è del 3% (39mila auto vendute), mentre nel trimestre la crescita è del 2,8% (con una quota di mercato del 28%). Il Lingotto si "consola" con il successo delle Jeep: con 855 immatricolazioni a marzo l’aumento sul mercato italiano è del 57,2%.Ma tutto questo è poca cosa davanti a Chrysler, che il mese scorso ha venduto in America 194mila automobili (+13%). Da sola ha fatto una volta e mezza le immatricolazioni dell’intero mercato italiano.