venerdì 6 settembre 2024
Il presidente della Repubblica: «L'Italia è un pagatore affidabile». Poi l'esortazione per un'Europa «sempre più inclusiva» anche verso i Paesi dei Balcani occidentali
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - Ansa

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Da un lato l’appello sulle riforme, di cui “non bisogna avere paura”, anche per immaginare un’Europa “sempre più inclusiva”. Dall’altro il monito sul debito pubblico, il cui abbattimento è una "necessità ineludibile", parallelamente all’invito a “completare l’edificio finanziario europeo. È su questo doppio binario che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è mosso nel discorso che stamane ha aperto il Forum Teha di Cernobbio, un intervento in cui il capo dello Stato ha evidenziato che l’Italia sul fronte del debito “ha pagato più interessi di quelli pagati insieme da Francia e Germania, eppure è un pagatore affidabile" e ha spiegato che l'andamento dei tassi "è un termometro opinabile".

"Molta strada resta da fare – ha detto Mattarella - per dare razionalità a un mercato dei titoli pubblici che tenga conto anche della situazione della ricchezza delle famiglie". "Una dimensione europea – ha proseguito - potrebbe costruire verità. Il mio non è un invito a trascurare il debito: sono pienamente consapevole dell'esigenza ineludibile di abbatterlo. Si tratta di un invito a procedere su una strada che assuma con precisione i fondamentali dell'economia come criterio e, inoltre, di un invito a completare l'edificio finanziario europeo in maniera più rassicurante per tutti, ponendovi mano sollecitamente".

Mattarella ha quindi esortato a guardare al profetto europeo non come un “vincolo soffocante”, ma come “un’opportunità, forse l’unica per il nostro continente, collocato in un mondo, i Brics insegnano, fatto sempre più di giganti". Sguardo quindi rivolto al futuro e alle necessarie riforme: " "L'Europa è incompiuta. Non bisogna avere paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un'Europa sempre più perfezionata nella sua architettura e sempre più inclusiva di quei popoli, come quelli dei Balcani occidentali, che aspirano da tempo di partecipare a questa avventura – ha evidenziato il presidente della Repubblica -. La storia dell'integrazione europea, a partire dal dopoguerra, dalla comunità per il carbone e l'acciaio, con la vitalità delle forze culturali, sociali, economiche dei diversi Paesi, sta a testimoniare come un quadro di libertà, giustizia sociale, aspirazione alla pace, esprima valori destinati a prevalere sui disvalori dell'egoismo, della contrapposizione, del razzismo, della violenza, dell'odio, della guerra. Con fermezza, con determinazione, proseguiamo su questa strada”.

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