Fiat resta interessata alla Opel e la "telenovela", per usare le parole di Sergio Marchionne, è destinata a proseguire. Dopo il governo anche l'amministratore delegato del Lingotto conferma che i giochi sono ancora aperti. "L'interesse rimane ma non dipende da noi", ha spiegato il top manager a margine della celebrazione del 195esimo anniversario dei Carabinieri a Torino. E "tecnicamente" quindi la partita non è chiusa. "Se dal governo tedesco arriva la telefonata, bene - ha detto Marchionne - se non arriva continueremo a fare il nostro lavoro. Non sto aspettando la telefonata con ansia". Il numero uno del Lingotto ha ribadito la "disponibilità della Fiat a entrare in un discorso intelligente, industriale e logico. Disponibilità che rimane sempre. Siamo convinti che tra tutte le proposte - ha proseguito - la nostra sulla vicenda Opel era l'unica che aveva i giusti elementi. Se il Governo tedesco è disposto ad ascoltarla di nuovo, io sono disposto a riaprirla. Ma l'inquadratura resta". L'ad di Fiat difende l'atteggiamento assunto dell'esecutivo italiano nella vicenda. "Il governo ha fatto quello che doveva fare - ha spiegato - è stato lontano dal problema. E deve continuare a stare lontano fino a quando il progetto non si concretizza". Sulla stessa linea il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha invitato però l'esecutivo a chiedere il rispetto delle regole europee sugli aiuti di Stato. "Fiat non dovrebbe chiedere l'intervento del governo - ha detto Marcegaglia - perché è già stato fatto un errore e stanno prevalendo logiche di rapporti tra Stati invece che logiche di piani industriali. Quello che lo Stato italiano deve invece fare è chiedere il rispetto delle regole europee sugli aiuti di Stato, ed evitare che si facciano delle scelte non compatibili con queste". Il leader degli industriali ha quindi auspicato "che ci sia ancora spazio perchè Fiat possa essere protagonista." Ma se da un lato è il governo tedesco a lasciare spiragli per il rientro in gioco del Lingotto, con un portavoce che fa sapere che altri pretendenti potranno rilanciare sull'offerta di Magna, il presidente di Gm Europe, Carl Peter Forster, si aspetta invece di raggiungere un accordo definitivo con il gruppo austro-canadese entro luglio e la chiusura dell'operazione entro settembre. Forster ha ribadito che entrambe le parti sono impegnate a chiudere ma che c'è ancora molto lavoro da fare e molte cose potrebbero accadere lungo il cammino.Intanto oggi l'attenzione è puntata anche sul fronte Chrysler. Un tribunale d'appello federale ascolterà il ricorso presentato dai fondi pensione dell'Indiana che contestano la vendita degli asset 'buoni" della compagnia a Fiat. Marchionne si è detto "molto soddisfatto" di come sta andando con la casa automobilistica Usa.