Nei primi 11 mesi del 2015, le aziende marchigiane hanno assunto 131.426 persone, il 6,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. La maggior parte dei neoassunti ha un contratto a termine (68,6%), il 26% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato e solo il 5,4% come apprendista. È quanto emerge dai dati dell'osservatorio Inps sul precariato, elaborati dall'Ires Cgil Marche."Alcune delle assunzioni a tempo indeterminato - spiega la nota - sono state effettuate beneficiando dell'esonero contributivo istituito con la legge 190 del 2014. In particolare, su 34.242 assunzioni a tempo indeterminato, 20.535 (59,9%) ha avuto luogo sfruttando l'esonero contributivo. Di queste, in 7.917 casi si è trattato di una trasformazione in tempo indeterminato di contratti a termine".Da gennaio a novembre, spiega ancora l'Ires Cgil Marche, le trasformazioni di contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato sono state oltre 3mila con un incremento del 13,2% rispetto allo stesso periodo del 2014. Le trasformazioni dei tempi determinati in contratti stabili ammontano a 11.269, il 28,4% in più rispetto al 2014. Le cessazioni di lavoro sono state 114.756 con la creazione di un saldo positivo 'assunzioni - cessazioni' pari a 16.670 posti di lavoro. Si inizia a lavorare più di quanto si smetta ma non per i contratti di lavoro a tempo indeterminato: le cessazioni superano le assunzioni di 1.276 unità. Il numero di
voucher venduti da gennaio a novembre nelle Marche è pari a 4,5 milioni, il 61,8% in più rispetto allo stesso periodo 2014. Rispetto ai valori medi osservati per il Centro Italia e per il Paese nella sua totalità, la situazione delle Marche, per l'Ires Cgil, è peculiare (e si confermano le tendenze osservate per il periodo gennaio-ottobre): l'incremento delle assunzioni complessive nelle Marche è inferiore (6,7% Marche, 10,3% Centro Italia, 9,8% Italia); l'incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni è inferiore (26% Marche, 31,2% Centro Italia, 32,8% Italia).E ancora l'incidenza delle assunzioni a termine sul totale delle assunzioni è maggiore (68,6% Marche, 64,9% Centro Italia, 63,7% Italia); nelle altre regioni italiane il saldo tra assunzioni ecessazioni per il lavoro a tempo indeterminato è mediamente positivo mentre per le Marche ha segno meno; l'incremento dei
voucher venduti nelle Marche è inferiore (+61,8% Marche, +72,9% Centro Italia, +67,5%Italia)."Ciò che si evidenzia - fa sapere
Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche- è che, pur nel generale aumento dell'occupazione, si moltiplica l'uso di voucher e contratti a tempo determinato. Non a caso, il saldo tra assunzioni e cessazioni sui contratti a tempo indeterminato è negativo. Tutto questo significa che, nonostante gli incentivi del governo, il mercato del lavoro nelle Marche resta caratterizzato dal precariato e, comunque, anche la crescita dell'occupazione è inferiore rispetto alla media nazionale".