Con il rinvio dell'aumento dell'Iva deciso ieri dal governo "non c'è nessun aumento delle tasse, chi dice questo dice cose false". È quanto ha affermato il premier Enrico Letta, al termine del suo incontro a Bruxelles con il primo ministro olandese Mark Rutte.Il presidente del Consiglio ha poi spiegato che per il rinvio dell'Iva "le coperture devono essere trovate all'interno del bilancio. In un momento di tempesta non si possono sfasciare i bilanci". Letta ha poi sottolineato che "se il Parlamento vuole trovare altre coperture, noi saremo aperti a valutarle".
LETTA INCONTRA SINDACATI E GIOVANILetta è a Bruxelles, dove nel pomeriggio si apre il vertice su bilancio, crescita e lavoro. Un giorno di Ecofin e due di vertice sono quello che serve all'Europa per chiudere tutti i delicati dossier aperti e chiudere per ferie tirando un sospiro di sollievo se riuscirà a superare gli ostacoli che ancora ha davanti. All'Ecofin il duro compito di trovare un accordo sul 'fallimento ordinatò delle banche, con una maratona notturna, in tempo per il vertice Ue che comincia oggi. Il presidente del Consiglio ha incontrato questa mattina nel suo hotel di Bruxelles la segretaria generale della Confederazione europea dei sindacati Bernadette Segol e al termine dell'incontro ha scambiato qualche parola con i rappresentanti dei Giovani Italiani a Bruxelles che gli hanno consegnato una lettera in cui chiedono che i leader europei decidano un aumento dei fondi per l'occupazione giovanile. "Oggi lotteremo insieme - ha detto il premier - ieri abbiamo fatto la nostra parte in Italia con il piano nazionale ma oggi pomeriggio si gioca la partita più importante al Consiglio europeo". Letta ha ricordato che proprio quello dell'emergenzae occupazione sarà "il primo tema che toccheremo e la discussione con i sindacati ci rende più forti". "È un segnale molto importante di attenzione sociale" la presenza delle parti sociali all'avvio dei lavori del vertice Ue, ha detto il premier in occasione del suo incontro bilaterale con il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati Bernardette Segol, annunciando anche un incontro a margine del Vertice UE con il neopresidente di Business Europe Emma Marcegaglia. "Sono molto contento del fatto che oggi per la prima volta anche le parti sociali parlino al Consiglio europeo", ha sottolineato il presidente del Consiglio aggiungendo di avere "fortemente voluto che questo aspetto sociale fosse presente al Vertice Ue, sono molto contento di questo". Dopo l'incontro bilaterale coi sindacati Letta avrà un altro bilaterale con il premier olandese Mark Rutte.Sul tavolo dei leader invece l'emergenza occupazione e le misure per rilanciare la crescita, tutto sotto la spada di Damocle del bilancio Ue: l'accordo sul budget 2014-2020 è di nuovo in discussione, con il Parlamento pronto a mettere il veto, e da esso dipendono quasi tutte le risorse che i leader domani vorrebbero stanziare per l'occupazione. L'Italia sarà, come spesso ultimamente, uno dei protagonisti del summit chiamato a confermare la chiusura della procedura per deficit eccessivo, e sarà difficile per il premier Letta evitare le domande sulle nuove misure (Iva e Imu) visto che la Ue aspetta di conoscere le coperture. È stato raggiunto l'accordo tra Parlamento e Consiglio sul bilancio 2014-2020 dell'Ue al termine di un incontro di urgenza tra le tre istituzioni europee convocato per stamani alle 8 dal presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso, con il presidente del Parlamento Martin Schulz ed il premier irlandese Enda Kenny.MERKEL: FARE DI PIU' PER DISOCCUPAZIONE GIOVANILE "Abbiamo grande preoccupazione per la disoccupazione dei giovani in Europa e dobbiamo fare di più". Lo ha detto Angela Merkel prendendo la parola al Bundestag, in vista del vertice Ue.ACCORDO SULLE CRISI BANCARIEIntanto è stato raggiunto l'accordo sul progetto di meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie. I ministri dell'Economia e delle Finanze dei Paesi Ue riuniti a Bruxelles per una sessione straordinaria dell'Ecofin hanno trovato un compromesso nella notte, permettendo di portare il testo all'esame del vertice dei capi di Stato e di Governo in programma oggi e domani. La questione dell'unione bancaria è infatti insieme alle misure contro la disoccupazione il grande tema del vertice del Consiglio europeo.Il punto centrale dell'accordo prevede che in caso di fallimento di una banca non pagheranno gli Stati. Qualora non sia possibile salvare un istituto creditizio, a partecipare al fallimento (il cosideeto "bail-in") saranno in prima battuta gli azionisti, poi gli obbligazionisti meno assicurati, e infine i depositi, fatti salvi quelli sotto i 100mila euro. In base all'accordo "sono esclusi in modo permanente dal bail-in" (e quindi non pagano per il fallimento delle banche) i depositi garantiti, le obbligazioni garantite, pensioni e salari dei dipendenti dell'istituto in fase fallimentare. Le autorità nazionali di risoluzione "avranno il potere di escludere o escludere parzialmente" altri tipi di soggetti dal fallimento ordinato delle banche.L'accordo sottoscritto dai ministri dei Ventisette prevede la creazione di fondi-cuscinetto: gli Stati membri, come regola generale, dovranno istituire fondi di risoluzione che assicurino che gli strumenti di intervento funzionino in caso di una crisi di liquidità bancaria. Per questo si chiede di istituire tale fondo "ex-ante", vale a dire prima che si verifichi una situazione di criticità. I fondi nazionali dovranno raggiungere, entro 10 anni, un livello pari ad "almeno lo 0,8% dei depositi garantiti di tutte le istituzioni creditizie autorizzate nel paese". I fondi nazionali serviranno per fornire "sostegno provvisorio sotto forma di prestiti, garanzie, acquisti di asset".Per rispondere alle esigenze dei Paesi che non adottano l'Euro - che in quanto tali non potranno avvalersi del fondo salva-stati Esm - il consiglio Ecofin ha concesso flessibilità alle Autorità di risoluzione nazionali: queste, nel rispetto di "criteri severi" e comunque "solo in casi eccezionali", potranno escludere dal fallimento ordinato determinati soggetti e usare il fondo di risoluzione per assorbire le perdite o ricapitalizzare le banche. Ad ogni modo il contributo del fondo di risoluzione non potrà eccedere il 5% dei passivi totali della banche. Prevista una clausola di revisione per il 2016, che permetterà alla Commissione europea di introdurre requisiti minimi armonizzati sulla base delle raccomandazioni che nel frattempo saranno predisposte dall'Autorità bancaria europea (Eba)."Si tratta di un buon compromesso nella direzione dell'Unione bancaria", ha commentato il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni al termine della trattativa. L'accordo di questa notte "contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancario". Con questo compromesso, continua il titolare del Tesoro, "abbiamo costruito un sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro armonizzato con la flessibilità necessaria a tener conto delle specificità nazionali".