lunedì 3 febbraio 2014
Due i nodi sul tappeto: ristrutturazione del debito pregresso e gestione di circa 1.900 esuberi. Lufthansa: aiuto di Stato mascherato. Lupi: trattativa tra privati.
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Mentre il premier Enrico Letta è negli Emirati arabi sino a domani e dopo l'annuncio di importanti passi avanti nell'intesa con Etihad, si apre per Alitalia una settimana cruciale. "Siamo nella fase più importante della trattativa, che parte questa settimana con lo scambio di informazioni per redigere insieme il nuovo piano industriale di Alitalia all'interno della logica Etihad, per mettere in sicurezza l'azienda e guardare con serenità al futuro", ha detto l'amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio.In un comunicato congiunto emesso ieri, Alitalia e Etihad hanno annunciato che nei prossimi 30 giorni le compagnie e gli advisor stabiliranno una due diligence "per affrontare e risolvere tutti i temi che possano pregiudicare la definizione di un adeguato piano industriale la cui completa realizzazione produrrà una redditività sostenibile per Alitalia".La notizia delle trattative tra Alitalia e Etihad hanno messo in allarme la compagnia tedesca Lufthansa. "Siamo contrari ad aiuti di Stato a compagnie aeree europee, a prescindere che provengano da Stati europei o da aziende di stato extraeuropee", ha detto un portavoce del vettore tedesco.Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi in una nota ha osservato che "l'allarme di Lufthansa per il possibile accordo con Etihad conferma che Alitalia è sulla strada giusta. Aiuti di Stato? Aggiramento mascherato delle regole della concorrenza? Sembra piuttosto Lufthansa quella che teme la concorrenza. È in atto una trattativa tra privati". Il ministro aggiunge anche che "al Governo italiano, come al Governo di ogni Paese, spetta la politica nazionale delle infrastrutture, e in questo senso sta solo facendo il suo dovere auspicando a livello politico che l'accordo vada in porto. Non permetteremo che si continui a usare l'Unione europea come alibi per bloccare, in questo caso sì, la concorrenza nel comparto aereo. Capiamo il fastidio di Lufthansa nel veder crescere un concorrente a livello europeo e mondiale, ma non possiamo accettare che si usi l'Europa per impedire che l'Italia giochi il suo ruolo in un settore strategico per il nostro Paese"Due i nodi principali sul tappeto nel negoziato tra Alitalia e Etihad: la ristrutturazione del debito pregresso richiesta dagli arabi e che preoccupa gli azionisti-creditori Intesa Sanpaolo e Unicredit; e la questione di come gestire gli esuberi, circa 1.900. Dopo aver chiuso un aumento di capitale da 300 milioni di euro, Alitalia deve ancora ottenere dalle banche ulteriori 200 milioni di finanziamento a completamento di una manovra finanziaria da 500 milioni.
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