Un set di Lego Super Mario, tra i prodotti che hanno trainato la crescita delle vendite nel 2020 - Lego
L’anno della pandemia è stato molto positivo per Lego, la società danese dei celebri mattoncini colorati. Lego ha chiuso il 2020 con vendite in aumento del 21% e ricavi in crescita del 13% (+16% se si considerano gli effetti dei cambi tra le valute). Il fatturato ha raggiunto i 43,7 miliardi di corone danesi (5,9 miliardi di euro) con 12,9 miliardi di corone danesi di utili operativo.
Per Lego è stata una significativa accelerazione che completa il recupero dopo qualche anno difficile: nel 2017 le vendite erano diminuite, per la prima volta da decenni, e solo nel 2019 avevano ritrovato i livelli di tre anni prima. Proprio nel 2017 l’azienda aveva anche attraversato alcuni passaggi storici: la guida era stata affidata al manager britannico Bali Padda, primo amministratore delegato non danese della storia di Lego, sostituito dopo pochi mesi da Niels B. Christiansen, manager danese arrivato da Danfoss, società che produce sistemi refrigeranti. Christiansen non è parente dei Kristiansen discendenti del fondatore di Lego, che sono la famiglia più ricca di danimarca e controllano l’azienda dei mattoncini da quattro generazioni.
«Siamo molto soddisfatti di questi risultati. Mostrano la rilevanza senza tempo del mattoncino Lego e dell’apprendimento attraverso il gioco – ha commentato il Ceo –. Questa performance è anche una testimonianza della passione, della creatività e della resilienza dei nostri dipendenti. Nonostante le sfide della pandemia, hanno lavorato instancabilmente per continuare a far giocare il mondo».
Niels B. Christiansen, amministratore delegato di Lego - Lego
Dietro il successo del 2020 di Lego una significativa crescita delle vendita in Cina, nelle Americhe, nell’Europa Occidentale e nell’Asia del Pacifico. L’azienda ha saputo cogliere la sfida del digitale: tra i maggiori successi dell’anno passato la nuova linea di Lego a tema del videogioco Super Mario di Nintendo. Nel frattempo continua lo sviluppo di una presenza digitale digitale coinvolgente per gli appassionati dei mattoncini.
Davanti al boom del commercio elettronico, Lego ha risposto sviluppando una rete di negozi fisici che offrono ai clienti un’esperienza “fisica” del mondo Lego: nel 2020 ha aperto 134 nuovi negozi arrivando a 678 punti vendita nel mondo. «Le persone sono alla ricerca di un’esperienza fisica del brand che sia unica e memorabile, quindi continueremo a investire per espandere la nostra presenza globale a livello di vendita al dettaglio e per valorizzare ulteriormente le nostre esperienze di shopping instore – ha detto Christiansen –. Questo approccio rafforza il nostro marchio, creando un impatto positivo su tutti i canali. Inoltre, implementeremo il nostro e-commerce per favorire lo shopping online sulle nostre piattaforme e su quelle dei nostri partner».
Come da tradizione, è forte anche l’impegno sulla sostenibilità. Il gruppo ha annunciato che in tre anni investirà fino a 400 milioni di dollari (2,6 miliardi di corone danesi) in iniziative di sostenibilità, in particolare per portare l’apprendimento attraverso il gioco a più bambini, ridurre l’impatto ambientale e garantire luoghi di lavoro inclusivi per tutte le persone coinvolte nella realizzazione delle esperienze di gioco dell’azienda.