Comincia l'iter parlamentare della legge di stabilità con un percorso che inizia dal Senato dove martedì parte la sessione di bilancio. Una manovra per il 2014 da 11,6 miliardi per la quale si annuncia una vera e propria corsa a ostacoli con il pressing di forze politiche e parti sociali per i numerosi i cambiamenti, annunciati e richiesti; perchè, se è vero, come detto al momento del varo dal premier Letta, che per la prima volta da anni non si aumentano le tasse, proprio sulle tasse si concentrano gli strali di alcuni partiti. E senza contare il capitolo lavoro con le parti sociali, imprese e sindacati, sul piede di guerra. Questa mattina nella sede della Uil, l'incontro tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, per decidere quali iniziative mettere in campo a sostegno delle richieste di modifiche del provvedimento in Parlamento. Al termine della riunione è stato deciso che saranno indetti indicono scioperi territoriali di 4 ore nel mese di novembre, per "ottenere cambiamenti" nel testo della Legge di stabilità. "I sindacati indicono scioperi territorali nel prossimo mese con manifestazioni a livello periferico per fare pressione sui partiti affinché cambino la legge di Stabilità", ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti al termine della riunione. Susanna Camusso ha precisato che si tratta "di un pacchetto di scioperi di quattro ore" a livello territoriale mentre Raffaele Bonanni ha aggiunto che le proteste si terranno "da qui a metà novembre"."Abbiamo scelto di non indire uno sciopero generale perché abbiamo di fronte il tempo del dibattito parlamentare e pensiamo che la nostra forma di mobilitazione sia più utile. Non ci interessa fare fiammate, vogliamo raggiungere risultati in Parlamento entro 15 novembre, quando l'iter della legge sarà a buon punto, poi vedremo", ha spiegato la Camusso. I sindacati contestano il disegno di legge di Stabilità soprattutto perché, a loro parere, non destina sufficienti risorse alla riduzione del cuneo fiscale, privando il Paese della principale leva per stimolare la crescita economica.Sul costo del lavoro la legge prevede meccanismi di contenimento della spesa in tutti i settori, con misure orizzontali che riguardano tutto il pubblico impiego. A proposito del cuneo fiscale il premier Enrico Letta ha anche oggi ribadito, a chi lo ha sentito, di essere favorevole ad una modulazione che tenga conto dei figli e del carico familiare. E, sotto il profilo delle tasse sulla casa il governo ha precisato in merito a vecchie e nuove imposte che i 3,7 miliardi previsti come gettito dalla nuova Tasi sono meno dei circa 4,7 miliardi garantiti dalla vecchia Imu e dalla componente Tares servizi indivisibili, rispondendo così ad un'ennesima polemica sull'ipotesi "nuova stangata" evocata da diversi falchi del Pdl.Una polemica alla quale replica dallo stesso Pdl il presidente della Commissione Bilancio Azzollini: "basta con i giudizi affrettati, bisogna leggere il testo definitivo". Il minor gettito per i comuni, ha precisato il ministero delle Finanze, è compensato da trasferimenti dallo Stato.Insomma i conti della relazione tecnica sono chiari ma indubbiamente i cambiamenti che il provvedimento, che per la prima volta dopo diversi anni approda in Parlamento sotto forma di testo aperto sono numerosi. A patto, come sottolineato anche ieri dall'esecutivo di restare a saldi invariati. Il governo dovrà quindi districarsi tra mille richieste cercando di evitare quell'effetto peggiorativo, il "pateracchio" come lo ha definito ieri il leader degli industriali e mantenendo quel rigore necessario per il risanamento con la Commissione Ue che entro metà novembre si pronuncerà sul lavoro messo a punto dal governo.Si vedrà allora come incidere su quei 11,6 miliardi messi a disposizione (3,5 per sgravi fiscali, 1 miliardo per gli enti territoriali, 500 milioni per pagare i debiti commerciali, 3,9 miliardi per spese inderogabili, 2,5 miliardi per novi progetti di spesa).Di migliorarla con "idee coraggiose" parla il presidente dei senatori Pdl, Renato Schifani il quale si dice certo che anche i ministri del Pdl faranno la loro parte e che il governo Letta saprà far suoi tutti i suggerimenti a parità di saldi" mentre il vicepresidente del Senato Gasparri chiede che il Pdl testo alla mano si riunisca per esaminare la legge e punti alle modifiche possibili su casa, lavoro, risparmio, sicurezza. Dal Pd intanto un suggerimento arriva dal candidato alle segreteria Gianni Cuperlo il quale parla di "alcuni punti fermi irrinunciabili" dei quali si dovrà tenere conto nell'iter parlamentare come l'indicizzazione delle pensioni fino a sei volte il minimo, che deve essere integrale. Quanto agli esodati - ha proseguito - non va bene che siano solo seimila quelli messi in sicurezza. Abbiamo detto che è un impegno morale quello di ricomprendere tutti".Le risorse messe in campo dal governo per il cuneo fiscale "non sono minimamente in grado di produrre effetti". Lo ha affermato dal canto suo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo cui "delude profondamente l'entità dello stanziamento, ben lontano da quello che secondo Confindustria avrebbe un impatto forte sull'economia". "Rispetto alle nostre richieste - ha ribadito Squinzi - il governo ha fatto passi nella giusta direzione ma con risultati insufficienti. Il metodo è stato buono, i risultati scarsi. C'è stata una mancanza di coraggio, il governo non ha ritenuto di dover mettere mano ad una importante revisione ella spesa pubblica". C'è il forte timore che nel passaggio da decreto a legge saltino fuori le solite porcate,porcherie, di cui abbiamo larga esperienza nel passato: mi auguro che questo non avvenga", ha concluso Squinzi."Escludo porcate in Parlamento nella fase di conversione della legge di stabilità", ha replicato però il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, che insieme a Squinzi partecipa all'assemblea annuale di Anima in corso a Milano, "il governo va avanti. Ci sono delle posizioni politiche che vanno comprese meglio rispetto al passato. Il governo ha fornito al Parlamento lo scheletro del provvedimento, ora Camera e Senato ci mettano la carne".
La manovra approda a Bruxelles e da domani inizia l'esame parlamentare. Il Pdl: miglioramenti possibili, Cgil, Cisl e Uil: 4 ore di sciopero a novembre. Confindustria: l'entità dello stanziamento per il cuneo fiscale è insufficiente. "Speriamo che in Parlamento non escano le solite porcherie".
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