Opportunità nel settore energetico - Archivio
Il settore energetico e, in particolare, quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend spesso in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri italiani. Se nella maggior parte dei casi i talenti italiani, spesso molto preparati da un punto di vista tecnico, trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica fuori dal Bel Paese, questo non è confermato nel segmento delle Clean Energy. Ad oggi infatti, dopo alcuni anni (in particolare 2011-2018) di stasi del mercato per quanto riguarda nuove opportunità lavorative, soprattutto per livelli manageriali, stiamo assistendo ad un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010.
«Le organizzazioni trainanti in questa direzione – dichiara Davide Boati, Executive Director della divisione Hunters di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – sono soprattutto le corporate multinazionali, che, dopo essere uscite o aver ridotto ai minimi termini la propria presenza nel nostro territorio col finire degli incentivi, si stanno riorganizzando con personale estero al fine di sviluppare nuovamente un mercato dinamico come quello italiano. A valle di alcuni processi di ricerca e selezione che hanno permesso di ridefinire le prime linee manageriali aziendali italiane, si è resa sempre più evidente la carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M, OM & Construction operanti in un segmento rimasto latente per un periodo troppo lungo».
Questa la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità, dedicate a tutti quei profili italiani “creatisi” durante gli anni 2003-2010 che, pur di non lasciare il settore, a svantaggio della propria professionalità, avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed Epc nei Paesi come Latam, in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. A oggi per queste candidature si offrono delle belle opportunità di rientrare in Italia, forti di esperienze estere maturate su impianti spesso in Grid Parity, che possono offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle prospettive proposte dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti; in termini retributivi è facile infatti che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici degli espatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitari). Tuttavia dall’osservatorio di Hunters Group appare un trend in ogni caso a bilancia positiva, che permette a manager italiani un rientro in posizioni di rilievo e alle società italiane o internazionali la possibilità di avere a bordo figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento, almeno quanto quella specifica di settore delle rinnovabili.