Ha voluto far suo, adattandolo alla frontiera multimediale, il concetto di “villaggio globale” proposto dal Marshall McLuhan. Con l’obiettivo di allargare i confini, ha spiegato ieri il presidente Marco Durante nel corso di una presentazione a Milano, la piattaforma dell’
agenzia LaPresse si arricchisce degli accordi con quattro partner d’eccezione: la divisione News e Media di
Thomson Reuters, l’
Agenzia Nuova Cina (Xinhua), la spagnola
Efe e la britannica
Press Association (Pa). Tutte, attraverso lo scambio reciproco delle informazioni e la condivisione dei rispettivi canali distributivi, mettono a disposizione un flusso informativo in entrata e in uscita ancora più consistente e capillare, con una velocità e una diffusione senza precedenti.
I nuovi accordi internazionali si inseriscono in un percorso in continua ascesa dell’agenzia diretta da Antonio Di Rosa – ha sottolineato Durante –, un percorso in controtendenza rispetto al mercato editoriale italiano per il quale il direttore intravede comunque una ripresa. Il fatturato della società torinese, nel frattempo, è in crescita costante (+8% le previsioni per il 2014), sono 43 le nuove assunzioni dal primo gennaio 2013 nella sola area giornalistica e negli ultimi anni ci sono stati regolari investimenti in risorse umane e infrastrutture.
Un circuito internazionale per il mercato italiano
“Grazie all’alleanza di Reuters, Xinhua, EFE e PA con LaPresse – ha spiegato il presidente – nasce ora un circuito di agenzie internazionali unico sul mercato italiano, con l’obiettivo di creare valore per i clienti, con una capacità di penetrazione e una copertura che non hanno eguali”. A partire dal primo gennaio 2015, in particolare, LaPresse includerà parte dei contenuti Reuters nel proprio flusso. LaPresse tradurrà, fino a un massimo del 15%, le notizie più importanti di Reuters e le inserirà nel proprio flusso italiano. Produrrà inoltre video con i contenuti Reuters (potendoli distribuire ai siti Web) e distribuirà nel suo flusso fotografico circa 550 foto al giorno ai quotidiani fino alle 100.000 copie vendute e ai relativi siti Internet. In scia anche gli accordi con Xinhua (partito il 15 settembre), Efe (primo gennaio 2015) e Press Association (dal primo ottobre).