mercoledì 2 dicembre 2020
A 690 milioni di persone soffrono la fame Raddoppiato nel 2020 il rischio mortalità Fondazione Barilla: indispensabile riformare il «sistema» della produzione di cibo
L'emergenza alimentare colpisce soprattutto i bambini

L'emergenza alimentare colpisce soprattutto i bambini - Ansa

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Ripensare i sistemi alimentari all’insegna della sostenibilità e dell’inclusione in un momento in cui, con la pandemia, la popolazione mondiale che non ha cibo a sufficienza rischia di aumentare drammaticamente. «Siamo qui per dare un contributo molto concreto ed efficace» per «esplorare come ripensare i sistemi alimentari, in base alle necessità umane e ai limiti del Pianeta » ha detto Guido Barilla aprendo il Forum «Resetting the Food System from Farm to Fork» promosso da Fondazione Barilla e Food Tank e al quale hanno partecipato oltre 30 esperti di fama internazionale. I direttori delle maggiori agenzie Onu, a partire da Agnes Kalibata, inviata del segretario generale, si sono confrontati sulle sfide che il sistema alimentare dovrà affrontare in vista anche del summit previsto nel 2021. Tra i relatori lo chef Massimo Bottura; il Commissario Europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski e il rappresentante italiano dell’Executive Board dell’Oms, Walter Ricciardi. Nel 2020 si stima che nonostante l’emergenza sanitaria circa 5 miliardi di persone abbiano avuto accesso a diete sane. Ma la situazione sta peggiorando, portando le persone esposte a grave insicurezza alimentare, che rischiano la vita per mancanza di cibo, dai 135 milioni del 2019 ai 265 stimati nel 2021. Nel mondo 690 milioni di persone soffrono la fame. L’altra faccia della medaglia è che gli stessi sistemi alimentari sono alla base di molti dei maggiori problemi ambientali e di salute che l’umanità sta affrontando (ogni anno 11 milioni di persone al mondo muoiono per le conseguenze di una cattiva alimentazione, e oltre un miliardo sono in so- vrappeso). Con impatti anche economici: i costi 'nascosti' per l’ambiente, la salute e la povertà stimati in quasi 12 trilioni di dollari all’anno. I sistemi alimentari vanno quindi trasformati nel segno della sostenibilità, per raggiungere i 17 Obiettivi Onu. La crisi della pandemia ha mostrato con forza la profonda interconnessione non solo tra la popolazione mondiale ma con il Pianeta stesso, ed è l’esempio più recente delle crescenti pressioni e aspettative poste sul sistema alimentare mondiale. «Abbiamo 10 anni per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Dal mio punto di vista, 10 anni sono abbastanza per generare una rivoluzione, e i prossimi 5 anni saranno cruciali» ha detto Guido Barilla. Ma servono scelte radicali e un programma di vere trasformazioni, per un futuro equo e sostenibile che venga realizzato dall’alto, con l’intervento convinto delle istituzioni, e dal basso con un lavoro di sensibilizzazione dei consumatori. «Gli attuali sistemi alimentari sono responsabili, dal campo alla tavola, fino al 37% delle emissioni totali di gas a effetto serra, le nostre scelte alimentari sono importanti non solo per la salute e l’uguaglianza sociale, ma anche per il loro impatto sul clima e sulla biodiversità» ha aggiunto Danielle Nierenberg, presidente di Food Tank. Un focus è stato dedicato all’importanza dei piccoli agricoltori che producono il 70% di tutto il cibo disponibile. Hanno un’età media di circa 60 anni, composta per il 60-80% dei casi da donne. Sono proprio le donne a produrre il 90% del cibo in Africa e circa la metà di tutto il cibo nel mondo. Sono loro il futuro di questo settore. Migliorare la qualità e la quantità di cibo prodotto è la sfida del prossimo decennio.

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