La Fed apre un nuova fase, mettendo fine all'era dei tassi pari allo zero, iniziata nel 2008 con la crisi finanziaria. La banca centrale americana alza,
con una mossa storica, i tassi di interesse di un quarto di
punto: si tratta del primo rialzo dal giugno del 2006. Poi
assicura: la politica monetaria resta accomodante e gli aumenti
successivi saranno graduali.
Wall Street, che inizialmente sembra non risentire
dell'annuncio atteso da mesi e già digerito, accelera con il
passare dei minuti. I listini americani procedono positivi con
aumenti superiori all'1%, nonostante il calo del petrolio, sceso
a 35,52 dollari al barile con l'aumento più forte del previsto
delle scorte petrolifere americane. L'aumento "moderato" dei tassi "riconosce i progressi
dell'economia", afferma il presidente della Fed, Janet Yellen,
sottolineando che la mossa mette fine a una "fase
straordinaria" della politica monetaria. Una fase iniziata nel
2008, l'ultima volta che i tassi sono stati toccati: allora alla
guida dela bancacentrale c'era Ben Bernanke che, il 16 dicembre
2008, esattamente sette anni fa, aveva portato il costo del
denaro ai minimi storici, a zero. Proprio Bernanke è stato
l'ultimo a decidere un aumento dei tassi, nel giugno del 2006.
L'importanza del primo aumento dei tassi "non va
esagerata", aggiunge però Yellen, ribadendo che gli aumenti
successivi saranno graduali. "Vogliamo muoverci in modo
prudente, in maniera graduale", precisa nel corso della
conferenza stampa, spiegando che la Fed vuole vedere l'impatto
della stretta sulle condizioni finanziarie.
L'effetto del rialzo sulle borse asiatiche che chiudono in forte rialzo. Tokyo ha chiuso in rialzo dell'1,6%, Sydney dell'1,5%, Seul dello 0,4%. Shanghai sale dell'1,7% e Hong Kong dello 0,6%. Effeto onda anche sulle borse europee in forte rialzo dopo la decisione della Fed di aumentare i tassi. Milano sale del 2%, in linea con Parigi (+2,2%) e Francoforte (+2,1%) e un passo avanti a Londra (+1,5%).