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Troppo lenti nelle consegne. L’algoritmo di Just Eat sanziona i rider per “low performance”. La denuncia arriva dalla Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia che protesta: «È inaccettabile - spiega il sindacato -. I calcoli non tengono conto delle condizioni di traffico e sicurezza, e le pause non sono tempo perso ma necessarie, specialmente con la calura estiva».
Il sindacato riferisce di contestazioni recapitate a lavoratori Just Eat sulla base dei dati forniti da algoritmi che per calcolare le percorrenze e i tempi di consegna ipotizzano i percorsi più rapidi, senza considerare la topografia della città e senza valutare le condizioni del traffico, le caratteristiche delle strade e tutte le variabili, inclsuo il caldo. In molti casi, denuncia la Cgil, i tempi calcolati da Scoober (l’applicazione usata da Just Eat per gestire l’organizzazione del lavoro) non risultano compatibili con gli itinerari consigliati, e se questo crea eccessive pressioni a chi svolge il proprio lavoro utilizzando un mezzo a motore, spingendolo a correre più del dovuto, per quanto riguarda i lavoratori che usano le bici classiche spesso si va ad aggiungere l’impossibilità di rispettare la produttività richiesta se non si è atleti professionisti. Come esempio si riporta il caso di una sanzione pari a 3 ore di multa arrivata a una lavoratrice che avrebbe dovuto percorrere una strada di sei chilometri in un tempo brevissimo. Per il sindacato che denuncia un inesorabile regresso nelle condizioni lavorative dei rider «Just Eat sembra non aver recepito il messaggio lanciato dalla Regione Toscana programmando soltanto 5 minuti di pausa ogni due ore di lavoro, e lavandosi la coscienza con inutili raccomandazioni sul riposo all’ombra durante quei tempi morti di fatto inesistenti, vista la tendenza sempre maggiore nel saturare l’orario di lavoro».
A stretto giro di posta la replica di Just Eat che parla di contestazioni recapitate ad «una percentuale ridotta della flotta, individui che si sono distinti per comportamenti sistematicamente poco collaborativi e non allineati con le esigenze aziendali». L’azienda smentisce le accuse di scarso interesse nei confronti della salute dei rider. «Just Eat ha sempre avuto, ed ha, come priorità la sicurezza dei propri rider. In riferimento al caldo, durante i mesi estivi, quando le temperature sono particolarmente elevate, è stato implementato un protocollo di emergenza che permette ai corrieri di richiedere pause addizionali per recuperare dal caldo e dalla fatica. L'azienda è costantemente in allerta rispetto alle ordinanze meteo e segue tutte le direttive istituzionali per tutelare la salute dei propri lavoratori».