sabato 11 maggio 2024
Le ultime operazioni, come l’acquisto record da 1,3 miliardi di Kering per un palazzo in via Monte Napoleone confermano il boom del comparto. La capitale nella top ten mondiale grazie al Giubileo
Via Monte Napoleone a Milano

Via Monte Napoleone a Milano

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Se per molte persone acquistare casa è una corsa a ostacoli – tra impennata dei tassi di interesse e costi delle ristrutturazioni in costante aumento – per i Paperoni il problema non si pone. L’immobiliare di lusso non conosce crisi, sottolineano i numeri delle società del settore. E se la tendenza è globale – con Dubai, Miami e la texana Austin tra le città più ricercate insieme a mete storiche come New York, Parigi e Londra – in Italia sono Roma e Milano a dominare la scena. Vale per gli affitti, vale anche per gli acquisti. Si muovono i grandi fondi di investimento, certo, ma anche i privati “altospendenti”, che guardano a Toscana, Costiera Amalfitana, oltre che, tra le altre mete, a Firenze e Venezia. Il patrimonio immobiliare di lusso italiano, insomma, fa gola a molti.

La mossa top l’ha fatta Kering, il colosso del lusso di proprietà di Francois-Henri Pinault e che tra i suoi marchi ha Gucci: a Milano ha investito in via Montenapoleone acquistando per 1,3 miliardi di euro dal fondo Blackstone la proprietà del palazzo al civico 8. Si tratta un edifico settecentesco di cinque piani, situato in uno degli incroci più importanti del Quadrilatero della moda, che ha come inquilini oltre a Prada e Saint Laurent anche le vetrine di Cova, la storica pasticceria rilevata nel 2013 da Lvmh. Si è trattato della più alta operazione in Italia per un singolo asset immobiliare, con 110mila euro al metro quadro per 11.800 metri quadrati di superficie lorda in una delle più ampie superfici disponibili a “Montenapo”.

D’altronde un rapporto recente di Cushman & Wakefield, una delle maggiori società private del mercato immobiliare mondiale, ha indicato via Monte Napoleone come la terza via commerciale più costosa al mondo, con canoni medi di 14.547 euro al metro quadrato all'anno, più di New Bond Street a Londra e Avenue des Champs Élysées a Parigi.

Sempre nel capoluogo meneghino, ma in Galleria Vittorio Emanuele II, il brand di alta gioielleria Tiffany & Co. verserà al Comune di Milano un canone annuo di 3,6 milioni di euro per la concessione di un negozio di 174,5 metri quadri. L’offerta della maison di gioielli ha moltiplicato per oltre sette volte la base fissata da Palazzo Marino in 506mila euro, nel corso di un’asta che vedeva sfidarsi dieci marchi del lusso. Denaro che, ha spiegato il Comune, verrà reimpiegato per i servizi di welfare e sicurezza della città.

Milano è anche la destinazione più ricercata (19%) da quanti compiono ricerche dall’estero sugli immobili di pregio in Italia, stando alla fotografia scattata da LuxuryEstate.com, portale immobiliare del settore. Di fatto appaiata al vertice c’è Roma (18,6%), poi Firenze (7,6%), Venezia (5,6%), Como (5%), Capri (2,5%). Le ricerche vengono soprattutto da Germania (18,6%) e Francia (8,6%), staccati gli Stati Uniti (6%). In oltre la metà dei casi (53,2%) gli stranieri cercano ville, mentre gli appartamenti non raggiungono il 20% e le residenze di campagna l’8%.

Il 35% di chi cerca un immobile di pregio in Italia è intenzionato a spendere tra 1 e 3 milioni di euro, mentre il 29,4% si mantiene sotto il milione di euro. Solo l’1,2% dei Paperoni che dall’estero optano per un acquisto di lusso in Italia effettua ricerche con un budget superiore ai 30 milioni di euro.

Per quanto riguarda le mete, un altro studio, stilato da Barnes, network immobiliare del settore del lusso, inserisce Roma al nono posto mondiale delle città più ricercate per gli immobili di pregio, trascinata anche dalle celebrazioni e dagli investimenti pubblici collegati al Giubileo. In questo caso si tratta delle tendenze di mercato dei cosiddetti Uhnwi, “Ultra High-NetWorth Individuals”, ossia le persone con un patrimonio netto di almeno 30 milioni di dollari che poco hanno sofferto le recenti turbolenze economiche e geopolitiche. Ai ricconi che utilizzano gli immobili come prima casa è dedicata dal 2017 la flat tax che consente, a coloro che portano in Italia la residenza, di pagare un’imposta forfettaria annua di 100mila euro sul reddito estero.

Nella capitale proprio nei giorni scorsi sono passati di mano tre immobili di pregio del centro storico: si tratta di Palazzo Verospi e Galleria Sciarra, in zona Via Del Corso, rispettivamente sede della Presidenza del Consiglio e di Anac, e di Palazzo Monte, in zona Campo de' Fiori, sede del Consiglio di Stato. A rilevarli è stata Coima, che ha acquisito le quote del fondo Sapphire finora detenute da Zurich e Morgan Stanley e assunto la gestione del fondo. Gli immobili hanno un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro e una superficie totale di circa 45mila metri quadrati.

Anche Italy Sotheby’s International Realty ha registrato di recente un aumento di interesse per gli immobili di pregio in Italia, con una crescente richiesta internazionale per regioni come il Lago Maggiore e la Toscana. Stati Uniti, Emirati Arabi e Regno Unito sono i Paesi di provenienza che maggiormente hanno guidato nel 2023 il fronte degli acquirenti. Il fascino italiano, almeno in questo settore, sembra non conoscere crisi.

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