Paolo Ruggeri, socio fondatore di Osm - Archivio
Paolo Ruggeri è un imprenditore che gestisce 13 aziende in diversi Paesi nel mondo. È socio fondatore di Osm, società italiana di consulenza con più di 15 sedi distribuite in Europa, Stati Uniti, Canada, Russia e Medio Oriente. Inoltre, dirige o possiede partecipazioni in aziende in svariati altri settori intorno al mondo: dall'immobiliare all'editoria, dalla consulenza per l'internazionalizzazione d'impresa al marketing e alla ristorazione. In questo momento difficile sta mettendo in campo un'operazione enorme per aiutare quante più imprese possibili.
Di cosa si tratta?
Da qualche giorno non ho più un'azienda. Sì, perché i quasi miei 300 consulenti in Italia sono impossibilitati a recarsi presso le imprese clienti o a organizzare eventi formativi. Certo, con lo smart working e con le soluzioni tecnologiche stiamo facendo del lavoro da casa e probabilmente chiuderemo marzo con solo il 50% del fatturato in meno. Tutto considerato un risultato discreto ma, comunque, una perdita da svariate centinaia di migliaia di euro. E siamo solo all'inizio. Man mano che le misure restrittive aumentavano mi sono riunito virtualmente con i miei soci e con i miei colleghi e ci siamo interrogati sul da farsi, e ancor di più ora che le misure sono andate verso un blocco totale delle attività. Fare smart working, webinar, seminare per il futuro, fare un paio di settimane di vacanza, scrivere libri: tutte cose utili, ma nessuna di queste cose ci motivava o ci accendeva.
E quindi…
L'unica cosa che ci motivava era far ripartire l’Italia, aiutare tutte le piccole e medie imprese italiane a passare indenni questo periodo difficile e a far sì che fossero pronte per la ripartenza. Questo non solo ci piaceva, ma ci motivava, ognuno di noi. E allora ci siamo detti: dimentichiamoci dei fatturati, delle vendite, del cash flow e concentriamoci tutti e 300 su una cosa sola: aiutare le piccole medie imprese a ripartire, a far ristartare l'economia di questo Paese. Ed è per questo che per tre settimane abbiamo messo in campo il più massiccio programma di formazione e consulenza gratuita mai effettuato da un'azienda italiana. Abbiamo aperto una Scuola Virtuale gratuita sul nostro Gruppo Mbs - Mind Business School dove ogni giorno, per tre settimane, abbiamo fatto tenere tre interventi in diretta da top imprenditori ed esperti nel loro settore, uno alle 14:30, uno alle 18:30 e uno alle 20:30.
Com'è andata?
Abbiamo registrato una grande partecipazione, con oltre 15mila aziende iscritte. Abbiamo offerto un palinsesto davvero ampio: come promuovere e fare marketing, costruirsi un personal brand di successo, gestire le banche, resilienza, gestione finanziaria di crisi, fare grandi vendite, gestire situazioni con il fisco, acquisire grandi clienti, costruire un progetto di vendite on line, delegare eccetera. Tutti interventi tenuti da alcuni dei nostri massimi esperti. In poche parole, in tre settimane, gratuitamente, abbiamo formato più imprenditori possibili ai massimi livelli, di modo che, finita l'urgenza, siano pronti a partire con grande forza e recuperare così il terreno perduto. Inoltre abbiamo riscontrato un grande spirito di condivisione e di aiuto reciproco anche tra concorrenti. In questo clima di confusione, serviva davvero dare una mano agli imprenditori.
Ma non finisce qui.
Esatto. Abbiamo individuato 30 settori e 4/5 responsabili per ogni settore per aiutare gratuitamente chi ha bisogno di essere sostenuto. Il nostro obiettivo è arrivare a 10mila imprenditori che hanno passato con successo il periodo di crisi e che hanno un progetto di grande livello (con marketing, collaboratori, strategie finanziarie, determinazione e motivazione del gruppo) per fare un grandissimo sprint negli ultimi tre trimestri dell'anno. Anche se oggi abbiamo grandi problemi noi vogliamo che l'Italia vada avanti.
Cosa ci sta insegnando questa emergenza?
Dobbiamo tornare a concentrarci sui veri valori: solidarietà, creatività, fare rete, rapidità nel reinventarsi. L’economia del profitto a tutti i costi e del capitalismo selvaggio non ripaga. Dobbiamo tornare a un’etica più attenta alla persona. Bisogna ritornare ad aver fiducia e a sostenere le nostre micro, piccole e medie imprese. Non dobbiamo lasciare da soli i nostri imprenditori, che non sempre sono rappresentati in maniera adeguata. E ricordarsi che se si seguono le regole del successo, ogni disastro che ti colpisce porterà con sé anche il seme di una grande opportunità che non capirai al momento, ma comprenderai molto più tardi. La nostra opportunità è quella di costruire un'Italia migliore. E per farlo abbiamo bisogno che gli imprenditori sopravvivano.