L'Agenzia ICE assume. E punta a 50 giovani dalle competenze digitali e nel marketing al fine di rilanciare l'export e l'internazionalizzazionec del nostro Paese. Perché, ceme spiega il presidente Carlo Ferro, "la vera sfida dell'ICE per supportare la ripresa è una sida di capitale umano".
Inserire nuovi professionisti nel campo delle esportazioni al fine di assicurare l’ammodernamento e il ricambio generazionale dell’Agenzia ICE, per affiancare le imprese nel percorso di digitalizzazione dei processi d’esportazione: sono questi gli obiettivi alla base del concorso a 50 posti a tempo determinato e che trova origine nelle misure per le esportazioni e l’internazionalizzazione previste dal Decreto Legge sul rilancio del Paese a seguito del Covid-19.
I 50 posti sono ripartiti in due bandi: 30 da assegnare alle attività di servizio alle imprese sulle tecnologie digitali, in grado di sviluppare e fornire alle imprese nuovi servizi per l’internazionalizzazione basati su tecnologie quali e-commerce, fiere virtuali, B2B in rete, data analytics e tutela del brand su tecnologie blockchain; 20 per le attività di marketing, promozionali, servizio e consulenza alle imprese, con profili nuovi di cultura aziendale, conoscenza del web e delle lingue estere dei nuovi mercati, oltre all’inglese.
L'emergenza Covid ha accelerato, da una parte l’urgenza dei nuovi servizi digitali alle imprese già programmati e, dall’altra, ritarda il concorso per l’assunzione delle risorse dedicate in modo strutturale. Da qui la misura di assunzione a tempo determinato con analoghi profili.
“Dopo oltre un decennio, e con un’età media del personale di 53 anni, l’ICE torna a sviluppare in prospettiva il proprio capitale umano - afferma Ferro -. Gli interventi di supporto alla ripresa e di riposizionamento strutturale sui nuovi mercati, richiedono un’accelerata transizione verso il digitale. Non si tratta di risorse finanziare, giacché ICE sta rispondendo con un miglior utilizzo di quelle già disponibili. E’, piuttosto, una sfida di capitale umano, una sfida alla sua capacità di essere attore di nuove proposte e di adeguarsi ai nuovi paradigmi del commercio mondiale e dell'innovazione tecnologica. Per questo credo che il concorso sia un’importante tappa nella modernizzazione dell’ICE e un meraviglioso punto di partenza per molti giovani che sono nativi digitali, multitasking, multi-lingue e affacciati sul mondo".