«Le istituzioni devono capire che l’automobile e chi la rappresenta non sono dei nemici da combattere. Noi produttori di automobili siamo parte della società e del Paese, creiamo mobilità, Pil e lavoro. La politica ci ascolti: le cose si possono fare meglio se si pianifica insieme. L’incertezza e l’improvvisazione sono le cose peggiori da affrontare per l’industria, ma anche per i consumatori che in un clima del genere sono spaventati, non comprano, e così ci sono ripercussioni sui posti di lavoro, sulle concessionarie ma anche per lo Stato, visto che non incassa l’Iva...». È un appello pacato e costruttivo quello di Radek Jelinek, presidente di Mercedes-Benz Italia, che parte dalle polemiche scatenate dall’idea del governo di introdurre una ecotassa sulle nuove immatricolazioni di auto (in fase di ridimensionamento comunque in queste ore) ma si riferisce anche alle normative in atto relative ai blocchi del traffico per le vetture diesel.
«Sul fronte emissioni - spiega Jelinek - abbiamo già precise normative europee e pertanto per il settore non è un vantaggio avere una regola specifica per l’Italia, se non addirittura normative diverse per le singole città e le singole regioni. Bisogna unificarle».
Circa la proposta ancora allo studio e da inserire nella manovra finanziaria che prevede un bonus-malus in base alle emissioni delle vetture nuove da applicare a partire dal prossimo gennaio, il manager del gruppo tedesco ricorda come «le sanzioni non funzionano, lo abbiamo visto con il superbollo varato nel 2011. Con quella scelta lo stato non ha incassato di più, al contrario. E in più il settore ha perso tanti posti di lavoro». Jelinek sottolinea: «Non voglio criticare la politica, ma la nostra non è un’industria “nemica”. Bisogna fare un discorso da adulti, sedendosi intorno a un tavolo per definire cosa è bene per un paese come l’Italia: bisogna avere le idee chiare, pianificare i tempi. Noi stiamo facendo investimenti importanti, la transizione verso la mobilità elettrificata è ormai un imperativo per tutti: per questo non servono le minacce. Per favorire il ricambio del parco circolante - aggiunge - bisogna pensare al mercato nel suo insieme, agevolando solo le auto elettriche e penalizzando le altre si favoriscono i clienti più ricchi. E lo diciamo proprio noi che abbiamo l’elettrico al centro della offensiva di prodotto, con Mercedes in generale e Smart in particolare che nel 2019 dirà addio in maniera totale e definitiva ai motori tradizionali».
Jelinek invita comunque a «una discussione con toni ragionevoli sul diesel: l'Italia, in particolare, è ancora molto legata a questo tipo di propulsore che non merita un certo tipo di considerazione. Anche perché è un propulsore, ancora efficiente, a iniziare da quelli che stiamo presentando, economici e puliti». E proprio sull'accoglienza dei nuovi motori diesel, abbinati a tecnologia ibrida plug-in per un taglio netto di consumi ed emissioni, Mercedes conta di sviluppare i propri risultati in un 2019 che si aprirà con la commercializzazione di tre novità importanti, le nuove Gle, Classe B e Classe A Sedan.
Le cinque C della mobilità secondo Daimler
Connettività, guida autonoma, digitalizzazione dei servizi e delle soluzioni di mobilità ed elettrificazione sono i fattori destinati a rivoluzionare il concetto di mobilità. In questo scenario di profondo cambiamento, anche Daimler-Mercedes muta la sua naturale vocazione di costruttori di automobili in quella di provider di servizi di mobilità. Il Gruppo tedesco guarda al futuro e anticipa i grandi cambiamenti che stanno rivoluzionando l’automobile attraverso una strategia che si distribuisce su cinque pilastri. Cinque C che identificano altrettante componenti strategiche. CORE, CASE, CULTURE, COMPANY e CUSTOMER sono, infatti, le chiavi per attuare quello che è stato definito «il più grande cambiamento nella storia del Gruppo», da leader nella produzione di veicoli, a protagonisti nella fornitura di servizi per la mobilità. L’obiettivo è potenziare a livello globale il core business, affermarsi come leader nei nuovi settori del futuro, adattare la cultura aziendale ai nuovi cambiamenti sociali e professionali e rafforzare la struttura divisionale.
Lo standard di riferimento di queste componenti strategiche è rappresentato dalla quinta C, la più importante: il cliente. Gli obiettivi annunciati sono: proseguire il percorso di crescita a livello globale in tutti i campi di attività e nel segmento dei servizi; accendere la passione dei clienti grazie a prodotti innovativi e alla forza dei Brand; guardare con crescente attenzione ai mercati asiatici ed in particolare alla Cina, che ricoprono un ruolo centrale nelle attività di business legate alle autovetture; gettare le basi per reagire in modo flessibile alle evoluzioni del mercato e ai desideri dei clienti, attraverso una rete capillare e globale per lo sviluppo e la creazione di servizi ed unità produttive in tutto il mondo; sfruttare la redditività del core business per investire pesantemente nello sviluppo del futuro del nostro settore.
Nasce Mercedes-Benz Trucks Italia
Da un punto di vista strutturale, nell'ambito del suo quarto pilastro strategico (Company), lo scorso luglio, il Board of Management e il Consiglio di Supervisione di Daimler AG hanno approvato la nuova struttura societaria del Gruppo che prevede tre entità legalmente distinte: Mercedes-Benz AG per le divisioni Cars e Vans, Daimler Truck AG per le divisioni Trucks e Buses e Daimler Mobility AG per Daimler Financial Services AG. La fase di implementazione denominata “Project Future” della nuova struttura societaria dovrà essere sottoposta all’approvazione degli azionisti all’Assemblea generale annuale di Daimler AG nel 2019. In ambito europeo, alcuni paesi hanno avuto la possibilità, in accordo con Daimler, di attuare questo processo. A partire dal 1° gennaio 2019, nascerà così Mercedes-Benz Trucks Italia S.r.l., società legalmente indipendente.