Jean-Philippe Imparato, responsabile mondiale del marchio Peugeot
«Entro dieci anni tutte le vetture nuove immesse sul mercato avranno la spina. E già nel 2025 nessuna più sarà alimentata a gasolio. La transizione verso l’elettrico sarà durissima, ma i costruttori che non sono pronti adesso rischiano di chiudere...». Jean-Philippe Imparato, ceo di Peugeot che insieme a Citroen, Opel e Ds forma la galassia del Gruppo Psa, usa toni molto duri. «Temo che sia problematico per molti costruttori - dice - raggiungere la quota di emissioni di CO2 fissata dalla Ue a partire da gennaio 2020. E se non si riusciranno a vendere abbastanza vetture elettrificate per avere un mix che consenta di stare sotto i limiti la conseguenza non potrà che essere una: tagliare la produzione delle auto con motori tradizionali. Ovvero, far crollare il mercato con percentuali drammatiche per le conseguenze che questo comporterebbe».
Qual è la situazione di Psa a meno di tre mesi dall’entrata in vigore dei nuovi limiti sulle emissioni?
Non abbiamo bisogno di fare il 20% di mix elettrificato per rientrare nel livello consentito. Il nostro Gruppo ha realizzato emissioni medie di 114 g/km nel 2018: contiamo di arrivare senza problemi per il prossimo gennaio al di sotto dei 95 g/km previsti dalla nuove norme per non pagare alcuna sanzione. Altri invece sono messi peggio: nessuno potrà permettersi di pagare multe anche di 400 milioni di euro per ogni grammo di sforamento.
Come si convincono i clienti a passare all’elettrico quando queste vetture costano mediamente il 30% in più e le colonnine per alimentarle non sono abbastanza diffuse?
Cambiando il modo di comunicare e di finanziare l’auto. Preparando la rete di vendita e facendo comprendere che deve cambiare la concezione della fruizione dell’automobile, in base all’uso e non al possesso, considerando il costo mensile e non più il prezzo di acquisto. Presto avremo 100 mila colonnine in Europa, ma so bene che in Italia la situazione è diversa. Comunque non possiamo aspettare le decisioni del vostro governo, altrimenti saremo già morti. Porteremo noi invece le colonnine nei box dei clienti e nei parcheggi delle aziende offrendo consulenza e tutti gli aiuti possibili grazie alla collaborazione con Enel X.
La mobilità con la spina è completamente diversa, va compresa, assimilata, ma è anche faticosa come tutte le cose nuove e rivoluzionarie...
È fondamentale non far passare messaggi falsi al pubblico, occorre chiarezza, spiegare pregi e criticità, indicare i prezzi reali: se perdiamo di credibilità, è finita. Il nostro slogan è “Move to electric if you wish”, il passaggio alla mobilità elettrificata deve essere una scelta consapevole.
Qualche costruttore ha ammesso che è disposto a vendere in perdita pur di vendere...
Questo per noi di Psa è inconcepibile. Abbiamo già calcolato che ogni vettura elettrificata, e anche 100% elettrica, darà un guadagno. Se così non fosse, sarebbe la fine.
Come si spiega questa lotta senza quartiere ai motori diesel?
Esistono amministratori miopi ai quali non serve nemmeno dimostrare con dati scientifici alla mano che le emissioni di CO2 dei nuovi motori a gasolio sono inferiori di quelle dei benzina. Stiamo scontando ancora gli effetti del dieselgate. Così invece di difendere 12 milioni di persone che lavorano nell’automotive in Europa, si finisce per favorire i cinesi che hanno quasi il monopolio delle batterie. Senza che nessuno si preoccupi di considerare l’impatto che produrranno quando dovranno essere smaltite...
Il Gruppo Psa è uscito da una crisi profonda: nel 2013 perdeva 300 milioni al mese, oggi invece ha l’8,7% di margine operativo...
Un risultato eccezionale considerando che comprende anche i conti di Opel, un marchio che abbiamo acquistato quando era praticamente fallito. Tagliare i costi, risparmiare su tutto, partendo dai privilegi per i dirigenti: la cura di Carlo Tavares è stata pesante ma ha dato risultati incredibili. Il resto l’hanno fatto alcuni modelli particolarmente azzeccati come la Peugeot 3008 che ha immatricolato 600mila vetture da quando ha debutto sul mercato. Ora in Italia vogliamo diventare il marchio leader nel segmento B, e superare la quota di mercato di Fiat-Chrysler che oggi è circa al 24%. Ci mancano 7 punti, ma ci crediamo».
Qual è la strategia a breve termine di Peugeot?
Rinnovare il segmento B che rappresenta il 40% dei volumi del marchio. L’arrivo delle nuove 208 e 2008 per noi è molto importante. Ma ancora di più sarà preparare la rete dei nostri venditori al cambio generazionale per la completa elettrificazione della gamma a partire da gennaio 2020: il mondo della mobilità di domani cambierà completamente. Chi non saprà adeguarsi, è fuori.
Sembra che acquistare un'automobile in contanti non sia più concepibile. Voi costruttori addirittura fate fatica a comunicare il prezzo di listino. Questo non è destabilizzante per il cliente?
Occorre entrare in un'altra mentalità, proprio perché tutto sta cambiando. Peugeot ritiene con la sua formula di noleggio Free2Move di riuscire a pareggiare il gap di spesa per il cliente tra versioni a benzina, gasolio ed elettrico con lo stesso anticipo e sommando il canone al costo del carburante. Il concetto è riassunto nella formula “The power of choice” e sarà sottolineato nel claim che accompagnerà la nuova Peugeot 208: non si compra, si guida.
Negli ultimi due anni si è parlato moltissimo di guida autonoma, ora registriamo una brusca frenata: l’argomento non è più di moda?
Forse perchè i costruttori hanno fatto i conti, e perchè le urgenze ora sono ben altre. La realtà è che fino al “livello 3” (guida altamente automatizza ma che prevede ancora l’intervento da parte del conducente n.d.r.) il cliente privato è ancora disposto a pagare. Oltre questo step, i costi da sopportare sono impensabili per il mercato attuale: parliamo di oltre 15mila euro a macchina di prezzo produttivo.