Standard and Poor's ha tagliato il rating sovrano sull'Italia di un notch a BBB- da BBB.
L'outlook sul nuovo rating è stabile.
Lo si apprende da un comunicato dell'agenzia.
Il downgrade dell'Italia, spiega S&P, riflette "le perduranti debolezze nell'andamento del suo Pil reale e nominale, inclusa l'erosione della competitività". Tali debolezze, aggiunge l'agenzia, stanno minando la sostenibilità del debito pubblico del paese.
Sul fronte economico S&P prevede un'uscita dalla recessione nella prima parte del 2015, ma con una ripresa del Pil che viene prevista solo modesta, attorno allo 0,2%.
Con il taglio odierno S&P porta il rating del paese ad un solo gradino dal cosiddetto "non investment grade".
Dal 2006 ad oggi S&P ha abbassato il giudizio sull'Italia cinque volte, portando il rating da AA- all'attuale BBB-, con una riduzione complessiva di sei notch. L'ultimo taglio del rating ad opera di S&P risale a luglio 2013, con successive conferme nel dicembre 2013 e nel giugno di quest'anno.
Nel corso di quest'anno Moody's e Fitch hanno entrambi lasciato invariati i loro rating sull'Italia, migliorando i rispettivi outlook a stabile da negativo.
Dbrs ha invece confermato per due volte sia il rating A(low) sia l'outlook negativo.
Quello odierno è l'ultimo pronunciamento del 2014 delle agenzie di rating sull'Italia; i prossimi saranno nel 2015, secondo il calendario che verrà comunicato dall'Esma a fine mese.