venerdì 5 dicembre 2014
​Nuovo taglio del rating, il quinto giudizio negativo sullo stato di salute della nostra economia dal 2006. Uscita dalla recessione lenta, nel mirino il debito pubblico.
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​Standard and Poor's ha tagliato il rating sovrano sull'Italia di un notch a BBB- da BBB. L'outlook sul nuovo rating è stabile. Lo si apprende da un comunicato dell'agenzia. Il downgrade dell'Italia, spiega S&P, riflette "le perduranti debolezze nell'andamento del suo Pil reale e nominale, inclusa l'erosione della competitività". Tali debolezze, aggiunge l'agenzia, stanno minando la sostenibilità del debito pubblico del paese. Sul fronte economico S&P prevede un'uscita dalla recessione nella prima parte del 2015, ma con una ripresa del Pil che viene prevista solo modesta, attorno allo 0,2%. Con il taglio odierno S&P porta il rating del paese ad un solo gradino dal cosiddetto "non investment grade". Dal 2006 ad oggi S&P ha abbassato il giudizio sull'Italia cinque volte, portando il rating da AA- all'attuale BBB-, con una riduzione complessiva di sei notch. L'ultimo taglio del rating ad opera di S&P risale a luglio 2013, con successive conferme nel dicembre 2013 e nel giugno di quest'anno. Nel corso di quest'anno Moody's e Fitch hanno entrambi lasciato invariati i loro rating sull'Italia, migliorando i rispettivi outlook a stabile da negativo. Dbrs ha invece confermato per due volte sia il rating A(low) sia l'outlook negativo. Quello odierno è l'ultimo pronunciamento del 2014 delle agenzie di rating sull'Italia; i prossimi saranno nel 2015, secondo il calendario che verrà comunicato dall'Esma a fine mese.
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