Uno stabilimento di robotica, settore industriale in ripresa dopo la crisi legata alla pandemia
La pandemia atterra l'industria. A causa dell'emergenza sanitaria, il fatturato nel 2020 registra un calo dell'11,5% rispetto al 2019 segnando il peggior risultato dal 2009. A dicembre il fatturato aumenta dell'1% su novembre e cala dello 0,5% su dicembre 2019 (dato corretto per gli effetti di calendario). Nel quarto trimestre l'indice complessivo del fatturato è cresciuto dello 0,8% rispetto a quello precedente. Gli ordinativi registrano a dicembre un incremento congiunturale dell'1,7% mentre nell'ultimo trimestre del 2020 l'aumento su quello precedente è del 2,6%. La dinamica congiunturale del fatturato a dicembre è sintesi di una crescita del mercato interno (+2%) e di una contrazione di quello estero (-1%). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a dicembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per l'energia (+10,6%), per i beni strumentali (+1,5%) e per i beni di consumo (+0,6%); per i beni intermedi si rileva, invece, una flessione dello 0,6%. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di dicembre 2019), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali dello 0,5%, con un incremento dell'1,7% sul mercato interno e un calo marcato su quello estero(-4,6%). Tra i comparti dell'industria a dicembre registra un aumento significativo su base tendenziale il settore dei mezzi di trasporto (+38,9%), seguito dall'industria metallurgica (+7,1%),mentre il comparto tessile e dell'abbigliamento (-19,4%) e le raffinerie (-30,7%) segnano le performance peggiori. In termini tendenziali l'indice grezzo degli ordinativi cresce del 7,0%, con aumenti su entrambi i mercati (+7,8% quello interno e +5,8% quello estero). I maggiori incrementi si registrano nella metallurgia (+15%) e nell'industria dei macchinari e delle attrezzature (+12,6%), mentre i peggiori risultati si rilevano per le farmaceutiche (-5,8%) e per l'industria tessile e dell'abbigliamento (-12,6%).