Investimenti per oltre 110 milioni e 311.615 tonnellate di emissioni di CO₂ evitate. Sono questi i dati più significativi del Rapporto di Sostenibilità di Federbeton realizzato sulla base delle performance di Aitec e Atecap, le associazioni dei produttori di cemento e calcestruzzo.
“Il dibattito sul Recovery Fund apre a uno scenario del tutto inedito: quello legato alla possibilità di trasformare in chiave sostenibile il sistema economico-produttivo, coinvolgendo anche il patrimonio edilizio e infrastrutturale. Una possibilità che chiama in causa le migliori energie del Paese e a cui sentiamo la responsabilità di concorrere, confermando e rafforzando il nostro impegno ambientale – commenta Roberto Callieri, presidente di Federbeton – che aggiunge –: riducendo costantemente la propria impronta ambientale e realizzando materiali sempre più intelligenti e ‘green’, la filiera del cemento e del calcestruzzo sta mettendo in campo uno sforzo senza precedenti in termini di progettualità, investimenti, energie e professionalità”.
I numeri del Rapporto
Ma cosa si evince dal Rapporto? Che sono stati investiti oltre 110 milioni in tecnologie innovative per il miglioramento dei livelli di sostenibilità degli impianti e per la protezione dei lavoratori nel triennio 2017/2019. E che sono state utilizzate oltre 420mila tonnellate di combustibili di recupero in sostituzione di quelli fossili. Sono state 1,6 milioni le tonnellate di materiali alternativi (rifiuti non pericolosi, sottoprodotti) recuperati e utilizzati in sostituzione di calcare e altre materie prime naturali, nel processo produttivo. E ammonta al 6,7% il tasso di sostituzione delle materie prime naturali (+0,7% sul 2018). Questo impegno ha permesso di controllare le emissioni registrando 311.615 tonnellate di CO₂ non emessa in atmosfera, con un miglioramento del 11,9% della performance ambientale sul 2018. E pure un marcato calo delle emissioni di ossidi di zolfo come sottolineato anche da Antonio Buzzi, vice presidente di Federbeton e coordinatore della Commissione ambiente ed economia circolare. La strada sul miglioramento non si esaurisce.
Meno burocrazia
Affinché le potenzialità si traducano in reale opportunità è fondamentale procedere con interventi che sblocchino, a livello burocratico, la transizione verso una maggiore sostenibilità. Secondo l'associazione gli ambiti nei quali il divario è più evidente sono due: l’utilizzo di combustibili di recupero contenenti biomassa in sostituzione delle fonti fossili, come il CSS (Combustibile Solido Secondario), e l'impiego dei rifiuti da costruzione e demolizione come aggregati per la produzione di calcestruzzo strutturale.
Le proposte
Federbeton, infine, fa quattro proposte per agevolare il cambiamento a partire da uno strumento normativo che semplifichi l’utilizzo del CSS. Sollecita poi la promozione della consapevolezza tra i cittadini sull'importanza e la sicurezza della valorizzazione energetica dei combustibili di recupero in cementeria. E chiede di prevedere finanziamenti agevolati per gli impianti di produzione di aggregati riciclati e Iva agevolata su questi prodotti. Quindi di implementare, in aggiunta alla demolizione selettiva, i centri di raccolta dei rifiuti delle costruzioni e demolizioni sul territorio e, infine, di aumentare la tassazione per il conferimento in discarica, che è ancora troppo conveniente rispetto al riciclo dei materiali.