martedì 30 gennaio 2018
Le risorse sono state destinate al sostegno dell’occupazione e della disabilità, al contrasto del disagio abitativo e della povertà sanitaria, alla lotta contro la dispersione scolastica
Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo

Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo

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Nel 2017 il Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo ha erogato circa 9,5 milioni di euro per sostenere progetti realizzati da enti non profit. Le risorse sono state destinate al sostegno dell’occupazione e della disabilità, al contrasto del disagio abitativo e della povertà sanitaria, alla lotta contro la dispersione scolastica e la violenza, alla prevenzione delle malattie, all’assistenza ai malati e all’inclusione sociale. Oltre l’85% degli interventi sono andati a favore di interventi realizzati sul territorio nazionale, confermando l’attenzione del Gruppo per le comunità locali. Con un pensiero costante rivolto ai giovani, alla loro crescita professionale e al loro benessere personale, in coerenza con l’impegno del Gruppo verso i suoi clienti e i suoi dipendenti.

È continuato il sostegno alle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma per garantire agli studenti la normale frequenza scolastica, la fruizione dei corsi universitari, supporto psicologico alle famiglie e attività di ricostruzione del senso di comunità. Nel corso del 2017 il Fondo ha inoltre investito in modo significativo per l’inclusione sociale ed economica dei migranti e degli immigrati presenti nel nostro Paese, in particolare dei minori non accompagnati, selezionando progetti destinati a favorire l’integrazione nelle scuole, lo studio dell’italiano e la formazione professionale. In ambito internazionale il Fondo ha dato continuità alle iniziative pluriennali sostenute in Africa, in Asia e nei paesi dell’Est Europa orientate allo sviluppo locale, al miglioramento delle condizioni di salute dei soggetti più fragili e alla difesa dei diritti delle donne.

«L’obiettivo del Fondo - spiega il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro - è sostenere la crescita delle progettualità, andando oltre la sola donazione monetaria e puntando al capacity building, che può cominciare già in fase di progettazione e continuare fino al momento della rendicontazione finale. Siamo esigenti, ma proattivi e ci impegniamo per aiutare le organizzazioni richiedenti a dare forma ai progetti in modo che siano valutabili in funzione del loro impatto sociale. Selezioniamo i progetti e gli enti più meritevoli in modo trasparente e con regole chiaramente delineate perché ci sentiamo responsabili dei fondi assegnatici e vogliamo investirli nella maniera più efficiente possibile».

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