I contratti di lavoro a tempo
indeterminato continuano a crescere, anche grazie agli sgravi
contributivi previsti nella legge di stabilità.
Ma si rischia che
la copertura prevista per questo intervento sia esigua e che il
"buco" rispetto allo stanziamento superi i tre miliardi. La
cifra del buco è stata calcolata dai Consulenti del lavoro che
sottolineano come le risorse stanziate in stabilità (1,8
miliardi) siano già state esaurite ad agosto.
Nei primi sette mesi dell'anno - secondo i dati diffusi oggi
dall'Inps nell'Osservatorio sul precariato che considera solo il
lavoro privato escluso quello domestico e degli operai agricoli
-
i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono stati
1.093.000 con una crescita di 286.126 unità rispetto allo stesso
periodo del 2014 (+35%).
Se si considerano anche le
trasformazioni a tempo indeterminato e l'andamento delle
cessazioni (953.944 in sette mesi, in aumento di 17.505 unità)
la variazione di contratti fissi rispetto all'anno scorso è di
382.672 unità (+263%).
Una parte consistente dei nuovi contratti
stabili usufruisce dell'esonero dei contributi previdenziali
previsto dalla legge di stabilità (786.912 assunzioni) e questo
mette a rischio i conti fatti per la copertura della norma (1,8
miliardi per il 2015). La grande maggioranza dei nuovi assunti
ha la qualifica di operaio (il 73% del totale contro il 76% del
2014) mentre gli impiegati rappresentano il 25,5% delle
assunzioni stabili. La retribuzione media lorda per i rapporti
di lavoro attivati è di 1.848 euro (1.881 per le assunzioni a
tempo indeterminato).
"Sono esauriti - affermano i consulenti del lavoro - i soldi
stanziati per l'esonero contributivo previsto dalla legge di
stabilità 2015. A fronte di 1,8 miliardi stabiliti a copertura
dalla relazione tecnica al provvedimento, al 31 agosto 2015 sono
stati spesi oltre 1,9 miliardi. I dati forniti oggi dall'Inps
confermano le nostre stime che prevedono un numero di assunzioni
agevolate a fino anno di 1.150.000 rapporti di lavoro e una
spesa complessiva di poco meno di 5 miliardi dunque una esigenza
di copertura di 3 miliardi".
L'Inps segnala anche la
crescita dei voucher venduti con
oltre 62 milioni di buoni di 10 euro nei primi 7 mesi dell'anno
(+73%).
Invece
il Mef sottolinea il calo delle attivazioni delle
partite Iva a luglio. Nel mese, scrive il ministero, "sono
state aperte 40.316 nuove partite Iva con una flessione rispetto
allo stesso mese dell'anno precedente del 6,9%. Il calo potrebbe
essere stato influenzato dall'entrata in vigore delle nuove
forme contrattuali previste dal Jobs act, accompagnate dagli
incentivi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato, che
potrebbero aver favorito la costituzione di rapporti di lavoro
dipendente rispetto a rapporti di lavoro autonomo con partita
Iva".