Il saldo resta negativo. Perché tra entrate (185mila) e uscite (199mila) nel primo trimestre 2014 è prevista una perdita di 14.500 posti. Ma nei dati del sistema informativo 'Excelsior' - realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro sulla base delle prospettive occupazionali nelle imprese dell’industria e dei servizi - si scorgono anche segnali incoraggianti. Anzitutto, il calo dovrebbe risultare leggermente più contenuto rispetto al periodo gennaio-marzo dell’anno scorso, che si chiuse con un -15.150. C’è da evidenziare, inoltre, un miglioramento nella tendenza a puntare sempre più su assunzioni stabili (aumentano i rapporti di lavoro a tempo indeterminato) e qualificati (i laureati avranno maggiori possibilità rispetto alle precedenti rilevazioni). Altro aspetto confortante, nonché utile per orientare l’enorme platea di disoccupati italiani (soprattutto under 35) a caccia di un impiego, è quello relativo alla tipologia di imprese maggiormente propense ad assumere in vista della 'ripresina' economica alle porte. Le opportunità potrebbero arrivare, in particolare, da alcuni settori del made in Italy tradizionalmente votati all’export. Come nel caso delle imprese dei servizi innovativi e di supporto alle attività aziendali, che hanno messo in preventivo 5mila nuovi ingressi. O le realtà della meccanica, che hanno programmato nei primi 90 giorni del 2014 un aumento della forza lavoro pari a 3mila unità. E anche le intenzioni delle aziende che si occupano dei servizi al cittadino appaiono piuttosto interessanti: dal primo gennaio al 31 marzo si stimano 6mila posti in più. «Cominciamo a cogliere i primi segnali di una ripresa occupazionale che ci auguriamo divenga più solida nei prossimi mesi - commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere - . Come ci attendevamo, essa parte dai segmenti più innovativi e proiettati all’estero del nostro sistema produttivo». Al contrario, sembra non avere fine la sofferenza dell’edilizia: nel comparto andranno in fumo altri 11mila posti nel periodo preso in esame. A livello territoriale, invece, spicca la notevole dinamicità di Milano. Nel capoluogo lombardo, infatti, l’organizzazione di Expo 2015, a distanza di oltre un anno dall’apertura, sta già portando i primi benefici occupazionali: +2mila contratti in tre mesi. Nell’indagine non manca il dettaglio dei profili più richiesti sul mercato del lavoro. Secondo Unioncamere circa 17.200 assunzioni riguarderanno operai specializzati: nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche, nel triangolo tessileabbigliamento- calzature, nelle ditte del legno e della carta, nelle industrie chimiche e della plastica. Quasi 5.500 nuovi contratti interesseranno informatici, ingegneri e tecnici della produzione. Buone notizie anche per gli assistenti sociali: saranno in 5.200 a trovare una collocazione. Altri 3.700 posti, infine, verranno destinati a tecnici della sanità e dei servizi.