C'è chi invita i propri dipendenti a lavorare gratis e chi li manda in vacanza per un anno. E non manca chi offre posti gratis in aereo se il passeggero è disposto a volare in piedi. Benvenuti al Festival della creatività. Rigorosamente anticrisi. Di fronte ai venti di recessione che da mesi soffiano sui mercati e le economie di tutto il mondo, per continuare a esistere, ridurre i costi e non eliminare ulteriori posti, le aziende si attrezzano alla meglio con le idee più bizzarre. Come dire, la crisi stimola la fantasia. British Airways per l’occasione ha lanciato la «dieta» di bordo e ha bandito i sandwich ad alta quota: tutto per risparmiare 36 milioni di euro ogni anno. Per colmare i languorini, i passeggeri dei voli inferiori alle due ore e mezza dovranno accontentarsi di un pacchetto di noccioline. Un «taglio» che segue un’altra discussa iniziativa di Ba, dopo la perdita annua nel 2008 di 400 milioni di sterline: la «suggestiva » proposta ai suoi 40mila dipendenti di lavorare gratis per un mese. Per il buon esempio l’ad della società, Willie Walsh, per il mese di luglio ha rinunciato alle sue 61mila sterline di stipendio. «Stiamo lottando per la sopravvivenza», ha affermato. Ma l’idea non è piaciuta al personale che per tutta risposta ha già messo in cantiere un’ondata di scioperi. Ancora più ardito l’invito di British Telecom. Il gigante britannico della telefonia fissa ha chiesto infatti ai dipendenti di andare in «vacanza » per un anno, ma in cambio di una drastica riduzione (il 75%) dello stipendio. Proprio un bel regalo! E c’è di più: Bt offre, incredibile ma vero, anche la possibilità di passare da un impiego full-time al parttime con un incentivo di mille sterline, oppure di lavorare soltanto durante l’anno scolastico, dando così l’opportunità ai genitori di passare più tempo con i figli. Ma l’Oscar della creatività va alla compagnia aerea irlandese low cost, Ryanair. Dopo la «trovata» di far pagare l’accesso alla toilette nei voli di un’ora o la tassa per i passeggeri grassi, l’ultima stravaganza è questa: «Volete viaggiare gratis? Bene, allora viaggiate in piedi». Un’idea però ancora tutta da esplorare prima che possa diventare realtà, considerato che attualmente la normativa internazionale non contempla assolutamente la possibilità di viaggi aerei in piedi. Il numero uno della compagnia, Michel O’Leary, ha confessato di aver mutuato l’idea dalla compagnia aerea privata cinese Spring che la sta studiando con Airbus. Secondo O’Leary, eliminando cinque o sei delle file di sedili posteriori, si potrebbe imbarcare il 50% in più di passeggeri e ridurre i costi del 20%. Spostandoci dall’altra parte dell’Atlantico, oltre il 5% delle aziende ha tagliato gli stipendi ai propri dipendenti o ridotto gli orari di lavoro per evitare ulteriori licenziamenti. Tagli che riguardano pure le istituzioni. In California, di fronte allo spettro della bancarotta, il governatore Arnold Schwarzenegger ha rimesso i panni di «Terminator»: ha messo i dipendenti pubblici a riposo forzato e senza stipendio per tre giorni al mese. Con il bilancio dello Stato in passivo di oltre 26 miliardi di dollari, il governatore ha deciso che da qualche parte bisogna risparmiare. La chiusura di alcuni uffici avverrà di venerdì: in questo modo (magra consolazione) gli statali godranno almeno di un lungo weekend. Sempre a causa della crisi il Tesoro Usa ha rinunciato al suo tentativo di tenere corsi di umorismo negli uffici per alleviare lo stress dei dipendenti alle prese con la grave crisi economica. Il Dipartimento del Tesoro aveva annunciato un concorso per la ricerca di professionisti della risata. Ma alcuni membri del Congresso hanno protestato definendo 'bizzarro' il fatto che l’Ufficio del debito pubblico «trovasse necessario fare ricorso all’umorismo per alleviare lo stress delle riunioni proprio mentre il deficit federale sta esplodendo ». Il Tesoro, scusandosi, ha cancellato il bando. E sì, di fronte alla crisi c’è davvero poco da ridere. Per ridurre i costi ed evitare ulteriori tagli al personale, le aziende gravemente segnate dalla recessione, s’inventano le iniziative più curiose Ma non sempre raccolgono i favori dei dipendenti e dei clienti