giovedì 13 marzo 2025
I Consorzi dell'Aglianico e dell'Olio del Vulture Dop uniti per presentare il loro piano di comunicazione internazionale finanziato anche dall'Unione
La conferenza stampa di presentazione di TwoEu alla sede della Stampa estera, a Roma

La conferenza stampa di presentazione di TwoEu alla sede della Stampa estera, a Roma

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La Basilicata si proietta verso nuovi sbocchi di mercato puntando sul tandem vino più olio. E lo fa partendo dal cuore del Vulture: l’omonimo monte (1.326 metri), un vulcano spento situato nella parte nord della Lucania. Terra di antichi briganti e del poeta Quinto Orazio Flacco e punto d’incontro di varie civiltà, nonché patria di eccellenze alimentari. Due consorzi (quello di Tutela dell'Aglianico del Vulture e quello dell'Olio extravergine di oliva Vulture) che hanno presentato a Roma TwoEu, un piano di comunicazione triennale da 800mila euro finanziato dall’Unione Europea che vedrà unite queste due realtà, con una direzione condivisa, allo scopo anche di vincere quell’isolamento e riserbo che sono tipici di queste zone.

Il progetto è volto a promuovere la ricchezza e l'unicità di questi grandi prodotti Dop, di origine protetta. Da un lato l’Aglianico (il consorzio è nato nel 1971), con vigne collocate soprattutto fra i 400 e i 600 metri sul livello del mare e una produzione d’eccellenza che comprende 35 produttori e oltre 300 viticoltori in oltre 15 comuni. Dall’altro l’olio extravergine con protagonista l’Ogliarola, cultivar autoctona che domina le pendici sud orientali del Vulture sin dal 65 a.C., come testimoniano appunto le antiche opere di Orazio.

Oltre a queste due eccellenze enogastronomiche, il Vulture può vantare un passato davvero glorioso, scandito dalle influenze di grandi civiltà: dai Sanniti, ai Lucani fino ai Romani e alla denominazione normanna, tutti hanno contribuito a delineare la sua identità storico-culturale. Ma è soprattutto durante il Medio Evo che questo territorio divenne un centro di straordinaria importanza: non a caso fu proprio il castello di Melfi il luogo in cui Federico II redasse le “Constitutiones Augustales”, il più antico testo di leggi scritte dell’epoca.

«Con TwoEu intendiamo non solo valorizzare ma anche raccontare il nostro territorio e le sue eccellenze - ha sottolineato Antonietta Rucco, referente per il Consorzio Olio del Vulture Dop nato nel 2011 -. Un'iniziativa che vuole rafforzare la conoscenza e l'apprezzamento dei nostri prodotti sui mercati esteri. E’ importante promuovere i prodotti del territorio in un’ottica integrata con turismo, storia e cultura».

In effetti l’obiettivo del piano di comunicazione punta a rafforzare la consapevolezza e la competitività dei prodotti per raggiungere consumatori e professionisti del settore in Italia e in Germania: tappe saranno lo sviluppo di campagne mirate per i social media e la partecipazione ai più importanti eventi enogastronomici come punto d’incontro tra i produttori del Vulture e il “trade” e la stampa internazionale.

«La nostra aspirazione è che il progetto TwoEu non solo aumenti la visibilità dei nostri prodotti - ha aggiunto Francesco Perillo, presidente del Consorzio Aglianico del Vulture -, ma anche che rafforzi l'economia locale creando nuove opportunità per la nostra comunità. Ogni bottiglia di Aglianico e ogni goccia del nostro olio Evo raccontano una storia di passione, dedizione e rispetto per la nostra terra. Con la strategia delineata, intendiamo invitare il mondo a scoprire e a partecipare a questa storia straordinaria».

L’evento, moderato da Stefano Carboni, comunicatore enogastronomico e docente all’Università di Roma Tor Vergata, ha visto inoltre la partecipazione di Gerardo Giuratrabocchetti, referente del Consorzio Aglianico del Vulture, e di Giuseppe “Peppone” Calabrese, volto televisivo del programma di RaiUno “Linea Verde”, che ha lanciato un appello ai giornalisti perché ancora oggi «i territori del Sud Italia sono meno valorizzati nella narrazione rispetto a regioni come la Toscana o il Piemonte, tutto questo mi fa arrabbiare».

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