
A poco più di un mese dall’intricata assemblea del 24 aprile a Trieste che dovrà sancire il rinnovo del cda, Generali ha presentato ieri utili netti record a 3,8 miliardi di euro (+5,4%), il dato più alto nella storia del Gruppo. Il ceo uscente, Philippe Donnet, ha evidenziato i “risultati eccellenti” conseguiti nel 2024, con il piano strategico “Lifetime Partner 24: Driving Growth” che ha superato tutti i target finanziari. Un biglietto da visita importante, per Donnet, da nove anni numero uno di Generali e con l’ambizione di essere confermato alla guida del gruppo dalla prossima assemblea. Il nuovo termine per depositare le liste è il 29 marzo.
Mediobanca, che detiene il 13,10% di Generali, presenterà una lista lunga in cui indicherà per un altro mandato l'attuale presidente Andrea Sironi e come ceo lo stesso Donnet, così come buona parte degli attuali consiglieri. L'obiettivo è di aggiudicarsi 9 posti e lasciare i 4 rimanenti alle minoranze. Fra queste il gruppo Caltagirone, pronto a presentare una lista di 6 nomi sostenuta anche da Delfin e, in un’assemblea dall'esito incerto, riuscire a piazzare tutti e 6 i suoi candidati. In questo caso a Mediobanca rimarrebbero solo 6 posti, mentre il tredicesimo posto riservato ad Assogestioni farebbe da ago della bilancia nel nuovo consiglio. Per decidere il risultato sarà allora importante il voto di Unicredit che ha accumulato una quota ufficialmente pari al 5,2%. In teoria il gruppo guidato da Andrea Orcel può arrivare a ridosso del 10% ma è più verosimile che possa aver arrotondato la sua quota, soprattutto in derivati.
Mentre si delineano gli equilibri di governance, e con sullo sfondo la grande manovra dell’alleanza con la francese Natixis al vaglio della procedura di golden power, Donnet ha sottolineato ieri come i risultati del 2024 riflettono “la nostra capacità di generare una crescita organica costante in ogni segmento attraverso le iniziative di management che abbiamo implementato, integrando al tempo stesso con successo le società acquisite". "Il Gruppo si trova oggi nella posizione più forte di sempre, come dimostrano il risultato operativo e l'utile netto normalizzato a livelli record”, ha aggiunto Donnet, secondo cui il nuovo piano triennale porterà un’ulteriore “forte crescita degli utili, una solida generazione di cassa e una maggiore remunerazione per gli azionisti, grazie all'ulteriore sviluppo dell'AI e dei dati che ci permetteranno di intercettare i bisogni dei clienti in continuo cambiamento e le opportunità derivanti dai trend emergenti".
Nel 2024 Generali ha registrato premi lordi per 95,2 miliardi (+14,9%), con una forte crescita dei segmenti vita (+19,2%) e danni (+7,7%), un risultato operativo record a 7,3 miliardi (+8,2%), guidato da tutti i segmenti di business, con il forte contributo di asset & wealth management. L' utile netto normalizzato cresce a 3,8 miliardi (+5,4%), mentre il dividendo proposto è di 1,43 euro (+11,7%), confermando il focus sulla crescita della remunerazione degli azionisti del piano concluso nel 2024. Ora il gruppo si impegna a realizzare nel triennio 2025-2027 nuovi target. “Quando sono arrivato nove anni fa ho sempre sentito parlare di scalate – ha detto ieri Donnet -. Quando siamo arrivati la capitalizzazione era di 15 miliardi e oggi oltre 50, grazie ai piani strategici. Questo ulteriore piano creerà valore". "La nostra esposizione in Btp a fine 2024 ammonta a 35,6 miliardi di euro, rappresentano una parte importante dell'allocazione dei nostri investimenti – ha quindi aggiunto il ceo di Generali -. Stiamo valutando di aumentare i nostri acquisti dei Btp ovviamente in linea con la nostra politica di investimento e della nostra tolleranza al rischio".
Riguardo all’operazione di joint venture con Natixis, Donnet ha detto di considerare la procedura del golden power “un'opportunità per fare chiarezza e rispondere a tutte le domande, le preoccupazioni e le perplessità che ci sono in giro". La firma dell'accordo Natixis arriverà, verosimilmente, dopo l'assemblea del 24 aprile: "Siamo in mezzo al processo di consultazione dei sindacati, che dureranno ancora per un paio di mesi", ha spiegato ancora Donnet.