L'intervento della senatrice Paola Binetti al convegno
Approfondire i rischi per la salute connessi con i cambiamenti climatici è l’obiettivo del convegno Segno e catastrofe: l’impatto del cambiamento climatico sulla salute dei cittadini e sulla sostenibilità finanziaria del welfare. Esperienza Usa e Ue a confronto che si tiene a Roma presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, al Senato della Repubblica, martedì 9 ottobre dalle ore 9.30 alle ore 16.30. L’evento è promosso dal Gruppo Schult'z in partnership con la Rete di Imprese “Finanza e Rischio”.
Il filo conduttore del convegno è la constatazione scientifica maturata nel tempo che il cambiamento climatico possa dare luogo sempre più a molteplici conseguenze nei prossimi anni, sia dirette che indirette, sulla salute umana. Non per ultimo, tali sconvolgimenti e disastri naturali avranno una rilevanza crescente sulle cause che cagionano l’aumento dei danni alle economie, delle disuguaglianze e delle povertà nel mondo, effetti correlati col crescente fenomeno che va sotto il nome di "migrante climatico". In questa ottica, sono illustrate le proiezioni di scenario sulle evoluzioni del clima, le quali confermano che nei prossimi decenni si registrerà un ulteriore significativo aumento della frequenza e della gravità degli eventi catastrofici naturali. Parallelamente, verranno approfondite le caratteristiche del sistema sanitario statunitense e i principi che sono alla base del diritto sanitario vigente nell’Unione Europea.
La finalità del convegno è quella di sensibilizzare il decisore pubblico a considerare che le politiche legate al clima non possono prescindere in ultima istanza dall’analisi del loro impatto a livello sanitario, finanziario e assicurativo. «Questa occasione di incontro - spiega la senatrice Paola Binetti - vuole mettere a fuoco la responsabilità personale a tutti i livelli. Esiste una coscienza etica ed ecologica che deve portare a un bilanciamento dei diritti partendo dal compiere i propri doveri». In tale cornice viene presentato il progetto di promuovere un “osservatorio permanente” a livello sovranazionale per esaminare l’impatto del cambiamento climatico sulle politiche sanitarie e la sostenibilità finanziaria dei sistemi di welfare. Oltre alla necessità di formare figure professionali (come il risk manager) in grado di prevenire il rischio che possano trovare spazio in strutture pubbliche e private.
L’appuntamento scientifico, diretto dai docenti Luigi Pastorelli e Luigi Cerciello Renna, muove dal duplice presupposto che il divario economico tra le aree più povere e vulnerabili e i Paesi industrializzati è connesso ed amplificato dai cambiamenti climatici e che in Italia esistono pochi studi di tipo aggregato e settoriale che analizzano il costo dei relativi danni sul welfare nazionale. In quest’ottica, i relatori che si avvicenderanno nelle due sessioni mattutina e pomeridiana intendono sensibilizzare il legislatore sulla necessità di transitare dal carattere di straordinarietà a quello di ordinarietà quanto all’analisi dell’impatto sanitario, finanziario e assicurativo degli eventi naturali estremi. «Siamo orgogliosi di aver organizzato un evento di tale portata in una cornice istituzionale così importante – sottolinea Pastorelli –. L’intento è quello di stimolare un autorevole confronto sull’urgenza che il Paese si doti di strumenti per inglobare la variabile climatica nei processi amministrativi di governo territoriale e ne tenga conto nella definizione di nuovi modelli di cura e di assistenza e nelle decisioni di investimento». «Sarà una occasione straordinaria – conclude Cerciello Renna – per parlare degli aspetti della questione dei cambiamenti climatici non sufficientemente valorizzati dall’odierno dibattito internazionale. Occorre si prenda quanto prima coscienza che il contenimento dell’uso sregolato del suolo venga assunto come l’architrave delle politiche climatiche».