lunedì 22 giugno 2020
Il progetto “Boschi di Gran Cereale” coinvolge un totale di 13 ettari di terreno e messa a dimora di circa 3.200 tra piante e arbusti
Anche il Parco del Pollino incluso nel progetto

Anche il Parco del Pollino incluso nel progetto - Gruppo Barilla

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Ripristino, protezione e salvaguardia di sei aree boschive italiane che soffrono di problematiche legate a calamità naturali, vegetazione infestante, incendi e dissesto idrogeologico. Questo è il progetto Boschi di Gran Cereale che coinvolge un totale di 13 ettari di terreno e messa a dimora di circa 3.200 tra piante e arbusti: aumento biodiversità, ripopolamento naturale, stabilizzazione del suolo, riduzione rischio propagazione incendi sono solo alcuni dei benefici principali di questo progetto. In occasione del World Rainforest Day (22 giugno) dedicato al tema della riforestazione, Gran Cereale racconta i risultati ottenuti nell’ambito della campagna nazionale Mosaico Verde promossa da Legambiente per la tutela di sei boschi italiani, alla quale ha aderito con il progetto Boschi di Gran Cereale. Un’iniziativa in linea con la mission Buono per Te, Buono per il Pianeta del Gruppo Barilla, di cui Gran Cereale fa parte. Il brand - presente nelle case di milioni di italiani con una produzione annuale di circa 11mila tonnellate tra biscotti, barrette e cereali da colazione - ribadisce con questo progetto il suo impegno per l’ambiente, dopo avere dal 2018 ridotto e compensato le proprie emissioni di CO2.

Dal Nord al Sud, ecco la mappa dei sei boschi tutelati da Gran Cereale

Le aree individuate nell’ambito dell’iniziativa Boschi di Gran Cereale soffrono di problematiche ambientali che ne determinano l’impoverimento del bosco e sono dislocate da Nord a Sud. Tra queste vi è la Val di Sella in Trentino Alto Adige, il Parco Regionale di Portofino in Liguria, il Parco Nazionale Foreste Casentinesi in Toscana, il Parco Regionale Valle del Treja nel Lazio, il Parco Nazionale del Gargano in Puglia e il Parco Nazionale del Pollino in Basilicata.

Aumento della biodiversità attraverso l’innesto di nuovi alberi e l’introduzione di specie autoctone, ricolonizzazione naturale del bosco, stabilizzazione del suolo, riduzione del rischio di propagazione di incendi e malattie, pulizia delle aree, sono solo alcuni dei principali benefici del progetto.

«I boschi svolgono una funzione primaria per la nostra vita e per il Pianeta. Salvaguardare gli ecosistemi forestali significa garantirci il futuro: qualsiasi intervento che viene fatto, anche il più piccolo, è utile per contribuire alla salvaguardia della biodiversità - ha dichiarato Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente -. I boschi delle aree ripristinate e rimboschite grazie al contributo di Gran Cereale rispondono alle esigenze di tutelare meglio territori ad elevata naturalità del nostro Paese e sono in linea con le strategie conservazione della biodiversità forestale a scala globale. Abbiamo realizzato sei interventi diversi tra loro ma con un unico filo conduttore: dare un contributo a ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi dei territori interessati valorizzando al meglio la biodiversità autoctona. Un’azione in difesa dell’ambiente di cui la comunità locale in primis potrà fruire e beneficiare». «Le foreste sono il motore della vita del pianeta. La vita esiste perché esistono le piante che la sostengono - afferma Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale, professore all’Università di Firenze e direttore del Linv (Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale) -. Il nostro futuro come specie umana è legato alla possibilità che riusciamo a proteggere quanto più possibile ogni ecosistema forestale e che possiamo aumentarli utilizzando ogni mezzo esistente. Ogni iniziativa che vada in questo senso deve essere accolta con gioia come benemerita».

Italia tra i Paesi europei con maggiore superficie boschiva: ma nel mondo 13 milioni di ettari di foreste sono distrutte ogni anno

L’Italia, secondo i dati del Rapporto sulle Foreste del Mipaaf (ministero per le Politiche agricole e forestali), è tra i Paesi europei con la maggiore percentuale di superficie boscata rispetto al totale: i boschi coprono il 39% della superficie del territorio nazionale, con 11 milioni e 800 mila ettari. Un patrimonio che va tutelato perché è messo costantemente a rischio da cambiamenti climatici, roghi e della degradazione ambientale dovuta all'attività erosiva delle acque superficiali. A oggi, il tasso d’incremento riguardo la rigenerazione naturale e la riforestazione è pari a circa di 42mila ettari all'anno ed iniziative come quella del progetto Boschi di Gran Cereale, vanno proprio in questa direzione. Tuttavia nel Mondo il tema della deforestazione diventa sempre più urgente. Come riporta Legambiente nel suo ultimo dossier Biodiversità a rischio, circa 13 milioni di ettari di foreste nel Mondo vengono distrutti ogni anno, con conseguenze anche per il nostro clima: gli alberi, infatti, assorbono CO2 diventando un deposito di carbonio.

Dal 2018 Gran Cereale ha ridotto e compensato le proprie emissioni di co2

L’impegno di Gran Cereale sul fronte della sostenibilità è testimoniato da un altro importante risultato raggiunto negli ultimi anni. Gran Cereale infatti, dal 2018 ha ridotto e compensato le emissioni di CO2 della propria filiera produttiva, grazie al sostegno di un progetto internazionale certificato di salvaguardia forestale presso l’isola amazzonica di Marajo, in Brasile. Il progetto ha l’obiettivo di salvare 2.500 ettari dalla deforestazione e genera una serie di importanti benefici come preservare flora e la fauna della zona, generare fonti di reddito alternative alle popolazioni locali e dare un sostegno sociale alla comunità attraverso la costruzione di una scuola. «La mission Buono per Te, Buono per il Pianeta di Barilla si traduce nell’impegno integrale di Gran Cereale - ha dichiarato Emanuele Marra, Marketing Manager di Gran Cereale -. Un programma di iniziative che mira al miglioramento continuo dei nostri prodotti, ricette realizzate con farina integrale 100% da agricoltura sostenibile, senza olio di palma, grassi idrogenati e additivi conservanti. Un impegno concreto anche verso l’ambiente: Gran Cereale infatti utilizza solo packaging riciclabile e dal 2018 ha ridotto e compensato le emissioni di CO2 della propria filiera produttiva e ha attivato il progetto “Boschi di Gran Cereale” che tutela e salvaguarda sei aree boschive in Italia».

Gran Cereale utilizza solo packaging riciclabile

Tutti i prodotti Gran Cereale sono realizzati esclusivamente con packaging riciclabile. Il cartoncino delle barrette e dei cereali Gran Cereale provengono da foreste gestite in modo responsabile e certificate secondo standard internazionali e sono riciclabili nella carta, mentre la confezione dei biscotti è interamente riciclabile nella plastica. Un impegno continuo per ridurre gli impatti ambientali del packaging Gran Cereale, in linea con le richieste delle persone.

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