In Italia c'è ancora grande sfiducia nella possibilità che gli uffici pubblici possano aiutare nella ricerca del lavoro. Nonostante il Jobs act abbia puntato sulle politiche attive e la ricollocazione dei disoccupati come elemento fondante della riforma, in pochi scommettono sulla possibilità di ottenere risultati positivi. Scarso anche l'appeal delle agenzie private.
Nel terzo trimestre 2017 - secondo le tabelle Eurostat sui modi con i quali si cerca lavoro - mentre resta superiore all'80% la quota di coloro che si rivolgono a parenti ed amici, è appena al 25% la percentuale di chi cerca lavoro bussando a un ufficio pubblico. Il dato è il peggiore in Ue anche se migliora rispetto al secondo trimestre (23,5%). Siamo comunque a grande distanza dalla Germania (73,4%) e dalla Francia (55,7%) mentre il Regno Unito è al 33,9%. Ancora peggiore è il risultato delle agenzie per il lavoro private con appena il 14,4% di chi cerca lavoro che dichiara di rivolgersi al privato (in crescita dal 13,8% del secondo trimestre) a fronte del 32,9% della Francia e del 21% del Regno Unito. In Germania la percentuale è al 12,7%.