mercoledì 12 giugno 2024
Chiesta l’introduzione di una Global minimum tax europea e il taglio permanente del cuneo fiscale. Il presidente Mattarella all’Assemblea: «il commercio è servizio alla coesione sociale»
Il presidente Mattarella all'Assemblea di Confcommercio di oggi a Roma

Il presidente Mattarella all'Assemblea di Confcommercio di oggi a Roma - Ansa

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Proseguire e rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro. Razionalizzare la spesa pubblica e, a livello comunitario, introdurre una Global minimum tax che colpisca le grandi multinazionali, per avere un mercato con le stesse regole. Perché non è equo e non è giusto «che un imprenditore, piccolo, medio o grande che sia, debba pagare le tasse tutte e subito, mentre questo non vale per le grandi piattaforme digitali». Tutto questo perché, nell’ultimo decennio, il commercio ha sofferto, basti ricordare che un negozio su quattro ha abbassato per sempre la saracinesca ed «il rischio di desertificazione commerciale è una ferita per l’idea di cittadinanza». Carlo Sangalli, 86 primavere di cui 18 al timone di Confcommercio, ha messo sul piatto, durante l’Assemblea dell’associazione di ieri, le prospettive di un settore che occupa oltre 5 milioni di persone.

Un comparto, il terziario di mercato, ovvero commercio, turismo, servizi e trasporti che, complessivamente, garantisce il 50% del totale degli occupati e che cresce grazie al volano del turismo (26 miliardi di euro il saldo netto della bilancia turistica lo scorso anno) ma che fa fatica a trovare manodopera qualificata. «Anche quest’anno mancano all’appello 170mila lavoratori, mentre permane il problema dell’accesso al credito dove le micro imprese sono penalizzate dagli algoritmi delle banche» ha sottolineato Sangalli. Il numero uno di Confcommercio ha poi lodato il contratto nazionale di lavoro del terziario (applicato dal 93% delle aziende) e ribadito il ruolo della contrattazione di cui «va affermata la valenza erga omnes» questa «è la risposta più efficace alla questione del salario minimo». Senza dimenticare il problema dell’illegalità da estirpare che è costata alle imprese dei pubblici esercizi 38,6 miliardi di euro e messo a rischio 268mila posti di lavoro regolari.

All’Assemblea è intervenuto il presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, accolto da un caloroso applauso dai delegati che hanno stipato l’Auditorium della Conciliazione a Roma. Nel suo intervento il Capo dello Stato ha definito il commercio «pilastro del modello sociale europeo, motore decisivo e imprescindibile della nostra economia». Il commercio ha detto Mattarella «è veicolo di libertà, dà valore alle cose, alimenta la società del benessere, è servizio alla coesione sociale, spinta allo sviluppo, palestra per l’integrazione e per la legalità». Il capo dello Stato ha sottolineato inoltre come «la Costituzione riconosce il valore dell’iniziativa economica privata. Le costrizioni, le posizioni dominanti, il dirigismo finiscono sempre per invadere anche il campo di altre libertà, indebolendo così la stessa democrazia» per poi ricordare, con emozione, quello che i commercianti hanno fatto «nei momenti più duri della pandemia, con i negozi aperti diventati in quei giorni presidi della resilienza collettiva: grazie per quello che avete fatto allora – ha aggiunto - grazie per quel che siete».

Dal canto suo il ministro delle Imprese, Adolfo Urso ha passato in rassegna i provvedimenti approvati e in via di approvazione dall’esecutivo, dalla legge sul made in Italy a quella, in dirittura d’arrivo, sulla concorrenza con la norma che renderà strutturali i dehors, così che i commercianti posano «investire con regole certe, perché le strutture ricettive sono una forza del nostro Paese». Presto in Consiglio dei ministri anche «la legge di riordino della rete di distribuzione del carburante» e il «piano transizione 5.0 che per la prima volta mette insieme transizione digitale ed efficientamento energetico, e che riguarderà non sono le aziende industriali ma anche quelle del terziario con una dote di oltre 13 miliardi di euro tra finanziamenti statali e risorse del Pnrr».

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