Banche riaperte anche se con seri
limiti al ritiro dei contanti, 420 euro a settimana e file ordinate davanti alle filiali già dalle prime ore del mattino. Iva
rialzata dal 13 al 23% per una serie di prodotti, anche
alimentari e persino taxi più cari. Nuovo governo senza i dissidenti di Syriza, il
partito della sinistra radicale del premier Alexis Tsipras.
Prestito ponte da 7 miliardi di euro per evitare il default, in
attesa - mercoledì - delle nuove severe misure per ridurre il
costo delle pensioni.
Prende forma domani la nuova Grecia scaturita dall'Agreekmnent, l'accordo raggiunto con grande fatica a Bruxelles
il 14 luglio dall'Eurosummit, con finanziamenti per 86 miliardi
di euro in tre anni cambio di una serie di misure di austerità e
di ristrutturazione dell'economia, a pezzi dopo 5 mesi di
scontri tra Atene e la capitali dell'Eurozona.
Ma la settimana si apre con la Borsa che resta ancora chiusa,
con numerose incertezze, e ancora il timore che la macchina
non sarà in grado di ripartire come previsto. Il tetto dei 420
euro settimanali che i greci potranno ritirare in banca non è
sostanzialmente diverso rispetto ai 60 euro quotidiani
autorizzati in queste tre settimane di chiusura delle banche,
che sarebbero complessivamente costate all'economia del paese
circa 3 miliardi di euro. Si tratta comunque di un ritorno alla
normalità in quanto si potrà pagare con gli assegni e avere
accesso alle cassette di sicurezza. Rimangono bloccati invece i
bonifici internazionali.
Si teme una certa confusione sui cartellini dei prezzi, anche
perché i commercianti hanno avuto poco tempo per adeguarsi. Gli
aumenti riguardano sia generi alimentari come pasta, zucchero e
cacao, sia prodotti di consumo (anche i preservativi), che
servizi, come quelli funerari.
Il prestito ponte, poi, di oltre 7 miliardi di euro.
Permetterà di evitare il temuto default, in quanto garantisce il
rimborso di circa 3,5 miliardi alla Banca Centrale europea, in
scadenza oggi, e di una somma equivalente dovuta al Fondo
Monetario Internazionale e non ancora rimborsata.
Per il governo Tsipras, dal quale sono scomparsi, con i
rimpasti di queste ore, i radicali Yanis Varoufakis e Panagiotis
Lafazanis, si annunciano comunque settimane difficili, in attesa
delle nuove elezioni politiche che dovrebbero svolgersi in
autunno. La popolarità di Syriza rimane molto alta e gli ultimi
sondaggi danno al partito oltre al 40%, il che significherebbe
la maggioranza assoluta.
C'è intanto chi continua a non escludere una Grexit. E mentre il vicecancelliere tedesco e ministro dell'economia Sigmar Gabriel (Spd) critica il ministro delle finanze Wolfgnag Schaeuble per aver proposto al governo di Atene l'uscita dall'euro, la cancelliera Angela
Merkel torna oggi a ribadire il No di Berlino ad un taglio del
debito greco. Un 'haircut' "classico", nell'ordine del "30-40%"
non può "avvenire all'interno dell'unione monetaria", ha
spiegato la Merkel parlando all'emittente Ard. La cancelliera ha
però indicato altre strade già seguite in passato, come tassi
d'interesse più favorevoli, dilazioni nei pagamenti e altre
misure di sollievo.