L'appello di Tsipras
"Sono primo ministro perché ho un gruppo parlamentare che mi supporta. Se non ho questo supporto sarà difficile per me essere primo ministro domani". Così il premier greco,
Alexis Tsipras, ai deputati del suo partito a poche ore dal voto sulle misure economiche che Bruxelles ha chiesto ad Atene di approvare entro oggi. "Chi ha una soluzione alternativa, venga
a dirmela". Il voto in Parlamento è previsto dopo il discorso del premier, in calendario alle 20 ora italiana.
Proteste e scontri in piazza
Scontri sono esplosi in Piazza Syntagma, nel centro di Atene, tra lancio di molotov e lacrimogeni. Un gruppo, probabilmente di anarchici, con caschi, estintori e magliette nere ha fatto irruzione nella piazza con il lancio di bombe carta e petardi, ai quali la polizia ha risposto con i lacrimogeni. Nel complesso in piazza è sceso qualche migliaio di persone.
Tsipras in aula
Al suo arrivo in aula
Tsipras è stato accolto dagli applausi del suo partito Syriza, in
quello che sembrerebbe un segnale che il suo appello a sostenerlo sta
funzionando. Il capo del governo greco è stato abbracciato da Zoe
Konstantopoulou, la presidente del parlamento, fra i critici più
accesi dell'accordo raggiunto con i creditori.
Il dibattito in Parlamento. Giornata cruciale ad Atene: è cominciato stamani in Parlamento il dibattito sul primo piano di riforme urgenti. Si tratta del provvedimento che, secondo quanto richiesto dall'eurosummit, conclusosi con l'accordo in extremis lunedì mattina, deve essere approvato entro la mezzanotte di oggi per far partire il negoziato sul terzo piano di aiuti richiesto dalla Grecia al fondo Esm. Puntuale si è presentata anche l'annunciata raffica di scioperi: fermi statali, metro e farmacie. "Non taglieremo né stipendi né pensioni", ha assicurato ieri Tsipras in una lunga intervista televisiva. E parla di Europa "vendicativa" dopo il referendum. Il suo partito si presenta diviso alla prova del voto in aula.
Il governo Tsipras perde un altro pezzo. La vice ministro delle Finanze greco Nadia Valavani ha presentato le sue dimissioni dal Governo alla vigilia del voto del Parlamento sulle misure di austerity imposte dall'accordo con i creditori sul debito. "Non voterò per questo provvedimento e dunque non posso rimanere nel Governo", ha detto Valavani.
Le banche resteranno
chiuse anche domani. Lo ha annunciato il ministro dell'Economia
George Stathakis. Ha spiegato che le banche non apriranno
finché la Bce non ripristinerà il finanziamento di assistenza
d'emergenza agli istituti di credito.
L'Ue pronta a prestito ponte da 7 miliardi. La Commissione europea ha proposto oggi l'uso del meccanismo di stabilità finanziario
europeo (Efsm) per fornire alla Grecia un prestito ponte da 7
miliardi per far fronte alle esigenze finanziarie immediate a
seguito dell'approvazione di alcune riforme. Lo si legge in un
documento dell'Esecutivo. Il finanziamento via Efsm dovrà
essere rimborsato entro tre mesi al massimo attraverso i nuovi
finanziamenti che la Grecia riceverà dal fondo europeo
salvastati Esm dopo aver concluso l'accordo su un nuovo
programma di aiuti.
Il Fmi boccia l'intesa. O l'Europa si assume un impegno più forte sul fronte della ristrutturazione del debito della Grecia, o il Fondo monetario internazionale è pronto a chiamarsi fuori dalla Troika (la terna dei creditori: Fmi, Bce e Ue) e da un accordo "fragile" che non rimuove affatto i rischi di una Grexit. Assomiglia a un monito quello contenuto nel memo di tre pagine inviato dagli uomini di Christine Lagarde alle autorità della Ue. Il messaggio è chiaro: senza le giuste garanzie il Fondo non è più disponibile ad accollarsi, come ha fatto già due volte, gli oneri di un'intesa difficilmente realizzabile. Tanto da far prendere in considerazione anche l'ipotesi di una sua clamorosa non partecipazione al nuovo piano di salvataggio.
Il negoziato durerà un mese.
Squadre di tecnici delle istituzioni
sono attese ad Atene lunedì prossimo in preparazione dei
negoziati, che potrebbero durare un mese, sul nuovo accordo di
salvataggio concordato fra il premier greco Alexis Tsipras con i
creditori del Paese.
Lo scopo della visita è quello di determinare l'attuale condizione degli
istituti di credito ellenici e dell'economia del Paese per
redigere quanto prima il nuovo programma e il nuovo contratto di
prestito.