Nella filiera della bicicletta che in Italia conta 3.233 imprese, 1.989 sono artigiane con 3.728 addetti, con una crescita dell’1,4% in un anno - IMAGOECONOMICA
La bicicletta utilizzata come mezzo di trasporto in città può contribuire a rendere l’aria più pulita, riducendo il traffico che affligge le grandi metropoli nel mondo? In un’epoca in cui si sente parlare continuamente di sostenibilità ambientale, energia pulita, riduzione delle emissioni inquinanti ma anche incentivi per l’acquisto di veicoli ibridi o elettrici, la bici cosiddetta “muscolare” continua a essere lo storico mezzo di trasporto a zero impatto ambientale. Il più efficiente di tutti, perché consuma null’altro che le nostre energie fisiche, mantenendoci pure in forma.
L’Italia è il primo Paese esportatore nell’Unione europea di biciclette cosiddette muscolari: se ne vendono oltre confine 1.685.581 di bici tradizionali, con una quota del 14,7% sul totale Ue. Il nostro Paese è il secondo in Europa per biciclette totali, comprese anche quelle elettriche, con una quota del 12,1% sul totale Ue, pari a 1.860.095 unità vendute all’estero. È questa la fotografia scattata sul settore della mobilità dolce in Italia, in occasione della Giornata mondiale della bicicletta, dall’associazione di categoria, Confartigianato, che ha precisato che l’export del settore a pedali vale 1.149 milioni di euro, di cui 606 milioni di euro in componentistica e 543 milioni di euro in biciclette.
Allargando lo sguardo sul mercato ciclistico, a livello europeo è stato registrato un calo del 10% delle esportazioni delle biciclette.
La maggior parte dei mezzi a pedali importati provengono da Taiwan, stando ai dati di Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione europea, sia che si tratti di e-bike, sia per il comparto tradizionale.
Oltre a Taiwan nel 2023, le importazioni dell’Ue di biciclette muscolari provenivano principalmente da Cambogia (28%), Cina e Bangladesh (entrambi 8%). Mentre le biciclette elettriche per il mercato l’Ue provenivano da Vietnam (16%), Svizzera (11%) e Cina (6%).
Si può osservare che nel 2023 l’Ue abbia esportato biciclette (sia elettriche sia non elettriche) per un valore di 1,03 miliardi di euro (-10% sul 2022). Mentre il valore delle importazioni è stato pari a 1,98 miliardi di euro, anche in questo caso con un calo del 21% rispetto al 2022.
In Italia è stato stimato che 940mila persone usino la bicicletta per gli spostamenti quotidiani, di cui 727mila per andare al lavoro e 213mila per recarsi a scuola. Ferrara, con 218 km di piste ciclabili che saliranno a 268 nel 2030 secondo gli obiettivi del piano urbano della mobilità sostenibile, si è conquistata la nomea di “città italiana della bici”: uno spostamento su 4 (24%) che i ferraresi fanno per recarsi a scuola o al lavoro avviene in bicicletta. Circa il 90% dei ferraresi possiede almeno una bicicletta, ma moltissimi ne possiedono più di una.