Anche la Farnesina ha avuto un ruolo importante nella crescita delle esportazioni - Ansa
Quest’anno le esportazioni italiane cresceranno dell’11,3%, per un valore di 482 miliardi di euro. Le previsioni arrivano dal Rapporto Export 2021 dell’Ufficio studi di Sace, Ritorno al futuro: anatomia di una ripresa post-pandemia, la "bussola del gruppo assicurativo- finanziario presieduto da Rodolfo Errore e guidato da Pierfrancesco Latini, che indica un pieno ritorno ai livelli pre-Covid.
«Le esportazioni sono componenti imprescindibili del nostro sistema produttivo – spiega il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco – . Sace deve aiutare le imprese italiane a posizionarsi all’estero su segmenti di mercato ad alto valore aggiunto. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non risolve da solo tutti i problemi del Paese, serve a mantenere tutti gli altri strumenti di sostegno economico. Sace è uno di questi strumenti».
Secondo il Rapporto, dopo il rimbalzo del 2021 le esportazioni di beni made in Italy continueranno a crescere nel 2022 a un ritmo del 5,4% per assestarsi poi, nel biennio successivo, su un incremento medio del 4%. Un ritmo, superiore a quello registrato prima della crisi pandemica, che consentirà all’export della Penisola di raggiungere i 550 miliardi di euro di valore nel 2024. Un livello che, chiarisce l’ufficio Studi della Sace sotto la guida di Alessandro Terzulli, «sarà raggiunto anche grazie all’iniezione di risorse assicurata dai programmi europei e non di ripresa, a cominciare dal Next Generation Eu ». Quanto all’esportazione di servizi, la vera svolta si avrà nel 2022, quando i valori torneranno sopra i livelli pre-Covid con un balzo del 35,1%, a fronte del 5,1% che si registrerà alla fine di quest’anno. Per l’ad di Sace, Pierfrancesco Latini, «il nuovo mandato e gli strumenti ci consentono di innescare un circolo virtuoso in grado di migliorare la competitività delle imprese italiane e del Sistema Paese, generando un ulteriore volano per il nostro export».
Il Rapporto offre una guida ragionata agli esportatori per capire quali sono le aree dal maggiore potenziale. La medaglia d’oro è stata assegnata alla Germania, che cresce a doppia cifra nel 2021, agli Stati Uniti, terzo mercato italiano e primo extra Ue, e alla Svizzera. Nella fascia della medaglia d’argento, con valori di incremento più contenuti a partire dal 2022, figurano invece Francia, Paesi Bassi e Brasile, mentre Regno Unito, Spagna e Austria raccolgono la medaglia di bronzo. «Il Patto per l’export, che è stato fortemente voluto dalla Farnesina, e per la cui realizzazione il governo ha stanziato oltre 5,4 miliardi di euro, rappresenta un esempio di inclusività ed efficacia. Digitalizzazione, innovazione e spirito partecipativo sono stati i cardini che ci hanno guidato nella sua ideazione e attuazione, come frutto di un dialogo approfondito con oltre 140 associazioni di categoria di tutti i settori produttivi, i ministeri coinvolti per competenze, le Regioni e le Camere di Commercio. A oltre un anno dal suo varo, è possibile oggi cominciare a tratteggiare un bilancio di questa nuova strategia, bilancio che appare largamente positivo», conclude il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.