martedì 18 giugno 2024
La presidente della Commissione di garanzia Bellocchi: andamento stabile, pesano le esternalizzazioni che penalizzano i lavoratori
In Italia ci sono tre scioperi al giorno, i trasporti il settore più colpito

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Treni, mezzi pubblici e aerei. Uno scioperto su quattro in Italia riguarda il settore dei trasporti. Non si tratta di una novità ma di una conferma che arriva dai dati ufficiali, relativi al 2023, diffusi oggi dalla presidente della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, Paola Bellocchi, nella relazione annuale. Con un "andamento sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente" nel 2023 gli scioperi proclamati sono stati 1.649, dei quali ne sono stati effettuati 1.129 dei quali 449 scioperi nel settore dei trasporti.

"Nel nostro Paese, malgrado le regole vigenti siano tutte rispettate, nei trasporti si manifesta da anni un ampio fenomeno di microconflittualità, legato alla annosa questione della frammentazione della rappresentanza sindacale nel settore. Si assiste ad un reiterato ricorso allo sciopero, spesso collocato a ridosso di giornate festive, che genera disservizi con una frequenza tale da apparire poco comprensibile ad un comune cittadino", ha affermato Bellocchi.

Stabile il conflitto nel servizio di trasporto aereo, nel quale si sono avuti 141 scioperi, rispetto ai 138 dello scorso anno, di cui 58 a livello nazionale. Risultano invece diminuiti gli scioperi nel servizio di trasporto ferroviario, con 57 astensioni (nel 2022 erano state82) di cui 19 a livello nazionale. Dimezzato è il conflitto nel trasporto marittimo che nel 2023 ha registrato 6 scioperi, rispetto ai 12 dell'anno precedente, di cui 3 nazionali. Un incremento significativo si ha, invece, nel settore del trasporto pubblico locale con 245 scioperi effettuati, contro i 193 dell'anno precedente, di cui 17 a livello nazionale.

I dati disaggregati confermano che si tratta di conflitti prevalentemente locali, non legati alle scadenze dei rinnovi contrattuali. Su 1.129 scioperi effettuati nel corso dell'anno 920 hanno una dimensione locale, ben oltre l'80%. "Si tratta di rivendicazioni originate dalla gestione quotidiana dei rapporti di lavoro (cronica carenza di personale, distribuzione dei carichi di lavoro, turni, lavoro straordinario, riconoscimento di indennità), che moltiplicano le occasioni di conflitto" ha sottolineato la presidente.

Ad aggravare le condizioni di lavoro la nuova organizzazione dei servizi pubblici essenziali, che conduce alla gestione esternalizzata di molti di questi servizi. "Come per tutte le attività labour intensive, al cui interno il costo del lavoro è il capitolo più importante di spesa, ciò avviene attraverso appalti e subappalti 'al ribasso' che, in taluni dei settori di nostra competenza, si manifesta con differenze retributive anche notevoli dovute ai diversi contratti collettivi applicati, peggiorativi rispetto a quello specifico del settore" ha dprecisato Bellocchi. La Commissione ha come obiettivo realizzare un Registro digitale degli scioperi, che metta a sistema le indicazioni già reperibili sul sito web istituzionale nella pagina dedicata al Calendario degli scioperi per fornire risposte immediate ai cittadini.

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