Torna la fiducia dei mercati per la zona euro che è ora «un posto più sicuro». Il presidente della Bce
Mario Draghi, al termine del G20 finanza rileva il cambiamento dell'economia di un Europa che «si muove con lentamente ma in maniera sicura» e invoca una riforma del mercato del lavoro sull'esempio di quella realizzata in Germania. L'ex governatore della Banca d'Italia non cita i Paesi (ma il pensiero di tutti va sicuramente anche al nostro dove infuria il dibattito governo, forze politiche e sindacali) che «hanno un modello sociale il quale va rivisto perché protegge il posto di lavoro e non il lavoratore» e questo ha provocato una massa di disoccupati. Per questo occorre varare riforme strutturali che possono funzionare come dimostra l'esempio della Germania che ora vanta tassi di disoccupazioni meno elevati. Draghi e anche il vicepresidente e commissario Ue
Olli Rehn ricordano poi il progresso fatto dall'Europa negli ultimi mesi e il cambiamento rispetto al vertice di Cannes. L'economia infatti dà segnali di stabilizzazione sebbene alcuni paesi (fra cui l'Italia) siano «in leggera recessione». Certo hanno giovato le misure straordinarie messe in campo proprio dalla Bce che hanno riportato la calma sui mercati finanziari e che hanno consentito alle banche di rifinanziarsi e coprire le loro esigenze di funding così che il prossimo Ltro potrà consentire loro di utilizzare i fondi per l'economia reale. Le grandi banche europee, spiega Draghi, stanno mettendosi in regola con le richieste delle autorità europee su più alti livelli di capitale attraverso risorse fresche e senza «ridurre gli impieghi all'economia». Altro importante passo avanti compiuto dall'Europa è il risanamento dei conti con forti misure varate da Italia e Spagna e l'adozione, seppure in maniera faticosa, del nuovo modello di governance con l'adozione del fiscal compact, lanciato proprio dal presidente della Bce.
UE ORA RAFFORZI FIREWALL L'Europa deve rafforzare le difese anti-crisi, solo dopo ci si muoverà per aumentare le risorse del Fondo monetario internazionale (Fmi). Il G20 prende atto degli «importanti progressi» compiuti a livello europeo e si impegna per favorire la crescita e l'occupazione in un contesto congiunturale di crescita «moderata» per il 2012, sul quale gravano anche elevati rischi al ribasso, come il prezzo del petrolio. «Vi sono segni di stabilizzazione per l'economia europea» che dovrebbe poter tornare alla crescita nella «seconda metà del 2012» mette in evidenza il commissario agli affari economici Ue Olli Rehn. «L'Europa si muove in avanti, lentamente ma sicura» afferma il presidente della Bce, Mario Draghi, citando il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy. «I Paesi dell'euro area esamineranno la forza del loro strumenti anti crisi in marzo» e questo «sarà essenziale per la considerazioni in corso sull'aumento delle risorse dell'Fmi» afferma il G20 nel comunicato finale. Una data sulla decisione europea non è stata ancora presa: «Marzo ha 31 giorni» ha tagliato corto il ministro delle Finanze tedesco,
Wolfgang Schaeuble. La riunione dell'Fmi di aprile sarà l'occasione per esaminare le strategie e le diverse opzioni per aumentare le risorse dell'organismo, che - secondo il G20 - dovrà terminare la riforma delle quote entro la riunione annuale del Fmi il prossimo ottobre. «Non siamo fissati su una cifra di 500 miliardi di dollari» evidenzia il direttore generale del Fmi,
Christine Lagarde, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse stato determinato l'ammontare dell'aumento. Il Fmi - avverte il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner - non sostituisce il firewall europeo. Lagarde e Geithner hanno ambedue sottolineato i progressi di Italia e Spagna. «Sono incoraggiato dalle azioni di Italia e Spagna» aggiunge Geithner. Secondo Lagarde, Italia, Spagna e Grecia hanno varato delle riforme importanti che hanno aiutato «a non far deragliare la ripresa» economica mondiale. L'economia è migliorata ma «non è ancora uscita dalla zona di pericolo» aggiunge Lagarde, menzionando fra i rischi e i motivi di preoccupazione l'elevata disoccupazione e i prezzi del petrolio. «Non si è parlato - evidenzia il vice ministro all'Economia
Vittorio Grilli - di attivare le riverse petrolifere strategiche» si è parlato di cooperazione e sforzi comuni per evitare misure drastiche. Il G20 si impegna a sostegno della crescita e dell'occupazione. «Stiamo compiendo progressi nell'attuare gli impegni» di Cannes. E «ci siamo accordati oggi per rafforzare il monitoraggio per assicurare che i nostri obiettivi siano raggiunti. Per aggiornare le nostre azioni politiche, ci siamo accordati per sviluppare un piano d'azione in occasione del vertice di Los Cabos. Riconosciamo che l'occupazione e l'inclusione sociale sono al cuore delle nostre azioni, attendiamo di ricevere un rapporto delle organizzazioni internazionali su come la cornice» delineata dal G20 «possa contribuire alla creazione di occupazione».
VISCO E GRILLI, STRANIERI TORNANO COMPRARE BTP Gli investitori stranieri tornano a comprare i titoli di stato italiani. Il vice ministro dell'Economia
Vittorio Grilli e il governatore della Banca d'Italia
Ignazio Visco, indicano il ritorno degli acquirenti esteri come uno dei segnali di crescita della fiducia verso il nostro paese da parte dei mercati, certificato anche dai partner del G20 e dagli organismi come l'Fmi, la Bce e l'Unione europea. Al termine del vertice dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali, nella conferenza stampa finale, il governatore spiega come dopo la "fuga" della scorsa estate/autunno da parte delle banche e degli investitori stranieri, che era stata in parte compensata dagli acquisti dei risparmiatori italiani, si avverta ora un cambio di rotta. «Gli stranieri compreranno i nostri titoli perché rendono abbastanza bene e sono sicuri, hanno liquidità e strutture per scadenza molo interessanti» spiega Visco, che ricorda come le banche nazionali non abbiano aumentato la loro esposizione in titoli di stato, senza però nemmeno ridurla, dopo le misure di liquidità della Bce di dicembre. Ora, rileva, bisognerà vedere se useranno parte di questi fondi anche per l'acquisto di titoli di stato oltre che per mantenere il livello di crediti all'economia reale. «Non ci sarebbe nulla di male a comprare titoli di Stato» spiega, ricordando come dei 116 miliardi ricevuti dalla Bce a dicembre, le banche italiane ne hanno usato la metà per sostituire i finanziamenti a 3 mesi e 1 anno con quelli a 3 anni e quindi la liquidità nuova effettivamente disponibile è pari a 60 miliardi. Le banche dovranno così mantenere il livello di crediti all'economia reale, ma in ogni caso c'é una tendenza al calo degli impieghi e all'aumento dei rischi di credito dovuta alla recessione come già sottolineato al Forex la scorsa settimana. Di certo i nostri istituti ricorreranno massicciamente alla prossima operazione della Bce di febbraio, prevede il governatore. Anche il viceministro Grilli, fino a poco tempo fa direttore generale del Tesoro, si dice soddisfatto della tendenza in atto sul nostro debito pubblico evidenziata anche «dal calo degli spread» delle ultime settimane e spiega come l'Italia a differenza dall'ultimo vertice di Cannes non era più sul banco degli imputati. Il nostro Paese non viene nominato esplicitamente (il comunicato finale apprezza gli sforzi dell'Europa tout court) ma riceve attestati di stima sia da parte del segretario al Tesoro Usa Geithner che il direttore generale dell'Fmi Lagarde che ricordano come le misure di Italia (e Spagna) abbiano evitato un pericoloso effetto di instabilità sull'economia mondiale.