lunedì 12 luglio 2010
Un mercato potenziale di 600 milioni di consumatori ed un interscambio che ha raggiunto, nel 2009, quota 250 miliardi di euro. Il premier ha sottolineato la disponibilità del governo a sostenere gli imprenditori che vogliono investire nell'area.
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Il rapporto tra i Paesi del Mediterraneo «può avere ancora una volta, un ruolo centrale per il futuro» e «in questo incontro fra il Nord e il Sud del Mediterraneo, Milano fa da perno sia geograficamente che economicamente». Lo ha detto Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, aprendo i lavori del Forum Euromed. Sul Mediterraneo, ha detto Sangalli, «si affacciano da una parte un esperimento unico al mondo, l'Unione economica europea, e dall'altra, i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo che per risorse demografiche, minerarie, energetiche, naturali, hanno le potenzialità di diventare i nuovi Bric (Brasile, Russia, India e Cina, ndr). Una combinazione che è davvero la scommessa sul futuro». Basti pensare che siamo di fronte a un mercato potenziale di 600 milioni di consumatori ed un interscambio che ha raggiunto, nel 2009, quota 250 miliardi di euro e che Milano «ha prodotto un volume d'affari con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo pari a 3 miliardi di euro, cioé un terzo del volume d'affari italiano in quest'area». E se i dati dello scorso anno «ci fanno davvero preoccupare», ha aggiunto Sangalli, i numeri del primo trimestre 2010 sono incoraggianti. «L'interscambio commerciale - ha proseguito - rispetto al primo trimestre 2009 verso i Paesi mediterranei è per l'Italia cresciuto del 25%. Per Milano e Provincia è cresciuto più del 34%».Anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha sottolineato che «Milano ha la vocazione di essere il ponte economico e culturale tra l'area del Mediterraneo e l'Europa continentale».  Per il primo cittadino, il capoluogo lombardo non solo rappresenta «la provincia più mediterranea» di tutto il continente europeo, grazie al 2% dell'interscambio commerciale con la sponda meridionale del Mediterraneo, ma è anche un «hub naturale» per tutto il bacino euromediterraneo.   Tra la sponda Sud e la sponda Nord del Mediterraneo c'è «la possibilità di realizzare relazioni straordinarie». È quanto ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un passaggio del suo intervento al Forum sul Mediterraneo di Milano. Secondo la percezione del capo del governo, dal convegno di Milano emergono «buone prospettive» e una «volontà coerente di procedere».Berlusconi ha ricordato che l'Italia ha sempre lavorato per un forte dialogo euro-mediterraneo e, rivolgendosi agli imprenditori presenti in sala, ha affermato che il governo «è direttamente a disposizione per risolvere i problemi di ogni singolo imprenditore» che volesse investire nell'area euromediterranea, che vogliono crescere ed espandersi su nuovi mercati. Sottolineando di parlare con «anche l'interim per il ministero dello Sviluppo Economico», il premier ha così spiegato che «tutti quelli che hanno un problema sanno di avere il governo disponibile ad aiutarli».«Ho un rapporto di amicizia personale molto profonda con tutti i leader dei Paesi del Mediterraneo - ha aggiunto Berlusconi -. È un fatto importante perchè permette di risolvere tutti i problemi con una telefonata, come del resto è avvenuto di recente. Naturalmente continueremo in questa direzione perchè serve a superare i problemi politici e le barriere burocratiche».LA POLITICA DEL "CUCU"Dalla «politica del cucù» all'autodefinizione di «playold» più che di «playboy». Un Silvio Berlusconi autoironico alterna accenti faceti a quelli più seri del sostegno alle imprese, nel corso del suo intervento al Forum Mediterraneo.Il presidente del Consiglio prende spunto dalle parole di Emma Marcegaglia circa il dialogo con i Paesi a Sud e a Est del Mediterraneo e osserva che "ho inaugurato una famosa politica, la politica del cucù... Una politica molto particolare". Un riferimento all'ormai famosa gag con Angela Merkel, a Trieste, che Berlusconi completa spiegando l'importanza del metodo di governo «basato sull'essere aperti agli interessi degli altri e all'amicizia».Decisamente più leggera la chiusa, rivolta ai rappresentanti diplomatici dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: «Qualche volta portatevi anche qualche bella ragazza, signori ambasciatori, perchè so che anche questo è un merito che tutti quanti siete molto orgogliosi di portare. E noi lo apprezzeremmo molto, perchè siamo latini...».A questo proposito, Berlusconi aggiunge un altrettanto scherzoso inciso personale: «Io non sono più un playboy, ma, come si dice... un "playold" ma ci teniamo ad avere la possibilità di manifestare il nostro senso estetico».
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