"Abbiamo cercato di rimediare ai mali che si erano determinati negli ultimi decenni". Ma "non ho cercato io questa posizione da premier". Lo ha detto il presidente del Consiglio intervenendo al Forum della Confcommercio a Cernobbio."Non pensiamo oggi di essere al punto di avere già compiuto il cammino della emergenza. Purtroppo no, non si risolvere in un anno o cinque mesi ciò che per decenni si è costruito". Dal premier una avvertenza: nessuno si faccia "illusionì su ricette miracolistiche. "Quando i politici, credo i migliori che l'Italia abbia avuto, sperano che questo governo faccia cose che la politica non è riuscita a fare stanno dicendo che in passato la politica ha ascoltato troppo le categorie"."Teniamo basse le aspettative. Il Paese non è in una situazione brillante in cui si possono fare promesse. Non è sempre facilissimo far cadere in modo armonioso le tessere del mosaico in modo che tutti loro possano sostenerci in Parlamento ma devo dare atto del grandissimo senso di responsabilità delle forze che appoggiano il governo". "Non prometto a nessuno crescita nel 2012 - ha concluso Monti -, ma avremo meno recessione".
FORNERO DIFENDE LA RIFORMA DEL LAVORO
Rammarico per una riforma non pienamente condivisa, ma anche convizione che si tratti di una buona riforma: il ministro del Welfare Elsa Fornero interviene in apertura del Forum di Confcommercio a Cernobbio parlando della riforma del mercato del lavoro approvata ieri dal Consiglio dei ministri attraverso la formula di un disegno di legge "salvo intese". Ora la partita si sposta in Parlamento, che, evitata la decretazione d'urgenza, avrà la possibilità di modificare il testo. E dal Quirinale arriva una rassicurazione: non ci saranno licenziamenti facili.
"C'è stata una concordia ricercata - ha detto - senza mai esasperare i toni". Sottolineando che con la riforma è stato raggiunto un equilibrio tra "punti di vista diversi, diverse prospettive e interessi", dopo un dialogo "a volte anche molto aspro".
Il ministro Fornero difende le misure varate dal governo, a partire dall'articolo 18: non c'è nessun motivo per creare tensioni sociali, dice Fornero, "perché non sono stati calpestati diritti". La modifica, continua, "non ci sembra sia un cambiamento che travolge i diritti. Non è un motivo per creare gravi tensioni sociali".
"Oggi", continua Fornero, "è particolarmente difficile licenziare. Nessuno può licenziare una persona per motivi discriminatori e cancellare l'articolo 18 non ha senso", assicura il ministro, sottolineando come la revisione dell'articolo 18 interviene quando "ci sono ragioni oggettive, aggiustamenti nel piccolo della manodopera perché partiamo dal presupposto che non tutti gli imprenditori sono cattivi". E quando c'è esigenza di aggiustamento di manodopera "ci sarà un indennizzo relativamente alto", aggiunge.
Fornero ha ripetuto che l'obiettivo della riforma del lavoro è quello di rendere l'economia italiana"maggiormente attrattiva rispetto a disinvestimenti, ad aziende che magari chiudono qui per aprire in Serbia". "Vorrei che gli imprenditori dicessero: 'In Italia si può investire, non è più un Paese che erige cittadelle, è un Paese nel quale si può competere e scommettere nel riconoscimento del merito".
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, il ministro assicura che il nuovo sistema, nelle intenzioni del governo, parte da subito. "Nel 2013 dovremmo avere l'Aspi e mini Aspi. E' un buon cambiamento".
LA REPLICA DELLA CAMUSSO
Elsa Fornero "aveva tutte le condizioni di non doversi rammaricare: sono lacrime di coccodrillo". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha risposto a chi le chiedeva di commentare il"rammarico" espresso dal ministro del Lavoro perché non si sia arrivati a un accordo condiviso sulla riforma del mercato del lavoro. Lo sciopero generale è inevitabile, anzi va rafforzato, ha aggiunto il segretario generale della Cgil. Sul pacchetto di 16 ore di sciopero, ha spiegato a margine del Forum Confcommercio di Cernobbio, "non ci pare che ci sia alcun elemento che ci fa tornare indietro da questa decisione. Semmai, è evidente che bisogna rafforzare di molto perché si sta chiedendo di spostare la discussione e questo non va bene". La Camusso ha ricordato che la Cgil "ha proclamato un pacchetto di 16 ore di sciopero che accompagnerà la discussione" del ddl di riforma del mercato del lavoro.BERSANI: SUI LICENZIAMENTI SI STA CREANDO ANSIA TRA LA GENTESe in Parlamento ci sarà "una discussione seria e attenta" sulla riforma del mercato del lavoro, "non penso ci siano motivi di tensioni sociali". Questa la previsione del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, sull'iter parlamentare della riforma licenziata ieri dal Consiglio dei ministri, intervenendo a Cernobbio. "Vogliamo mandare avanti questa riforma con delle correzioni", ha precisato Bersani sollecitando il governo aprendere in considerazione le agitazioni spontanee da parte di diversi lavoratori che ieri hanno accompagnato la riunione del Consiglio dei ministri: "Se c'è stata questa reazione è perché il tema è delicato".
Sul tema dei licenziamenti "si sta creando ansia tra la gente. Io sono per fare in fretta in Parlamentosulla riforma, ma vorrei che il governo si occupasse del tema di 'comè dare lavoro, come rimettere in moto i consumi, la gente vuole vedere questo". Il ddl sul lavoro deve essere modificato e poi approvato: in particolare "non possiamo accettare che per i licenziamenti, cosiddetti di tipo economici, la monetizzazione sia la sola via d'uscita".