Ammonta a 1,5 miliardi di euro la quota che spetterà all'Italia dei fondi europei per la
Youth guarantee, che complessivamente sono di nove miliardi - sei miliardi per il 2014 e il 2015 e altri tre miliardi per gli anni successivi. Lo ha detto oggi a Bruxelles il premier
Enrico Letta in conferenza stampa. Mentre si immaginava che la quota per l'Italia potesse aggirarsi sui 500-600 milioni, ha spiegato Letta, "oggi siamo in grado di dire che riusciremo ad arrivare, sulla quota complessiva di nove miliardi, per le modalità di calcolo e gli impegni politici assunti, a 1,5 miliardi". "È un grandissimo risultato: quasi triplichiamo la cifra per l'Italia. È il segno che la strada era quella giusta, che sono state accolte le nostre ragioni", ha aggiunto il premier."Bisogna rifuggire da creare aspettative eccessive", ma "oggi su questo tema del lavoro la somma dell'intervento nazionale italiano e dei fondi europei fa un pacchetto di interventi con una massa critica significativa. Ora sta alle imprese, le imprese non hanno alibi. Ora le imprese possono assumere giovani, ovviamente a tempo indeterminato". Lo ha detto Enrico Letta, al termine del Consilgio europeo a Bruxelles.
UNIONE BANCARIA E MONETARIAAl via la seconda giornata di lavori del vertice Ue, dedicata a fare il punto sull'Unione bancaria e monetaria dopo l'intesa all'Ecofin sulla risoluzione delle crisi bancarie, L'allargamento (sul tavolo l'apertura dei negoziati di accesso per la Serbia) e altri temi di politica estera. Partecipano ai lavori anche il presidente della Bce Mario Draghi e l'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton. Il premier Enrico Letta è arrivato nella sala dei lavori accompagnato dalla collega danese Helle Thorning-Schmidt."Questa giornata inizia meglio di come è cominciata ieri". Così il premier Enrico Letta al suo arrivo alla seconda giornata di lavori del vertice Ue ha risposto ai giornalisti sotto quali auspici iniziasse la giornata di oggi, dopo l'accordo raggiunto raggiunto nella serata di ieri sul rilancio dell'economia.
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE, ACCORDO NELLA NOTTEI leader europei hanno raggiunto nella notte un accordo sui fondi per la lotta alla disoccupazione giovanile, che potrebbero salire a otto miliardi contro i sei finora previsti. Soddisfatto il premier
, che lasciando il summit, ha commentato: "Riusciamo a ottenere più di quanto si pensava nel senso che c'è un'aggiunta, probabilmente di tre miliardi di euro, rispetto a quanto era previsto. È un risultato molto positivo e sono molto contento". L'accordo è arrivato al termine di una serata dominata da negoziati con la Gran Bretagna, che si era messa di traverso dopo l'intesa raggiunta ieri mattina sul bilancio europeo 2014-2020, temendo che Londra ci rimettesse qualcosa. Risolto il problema con David Cameron, i 27 hanno accettato di anticipare al biennio 2014-2015 i sei miliardi dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile contenuta nel quadro finanziario pluriennale (Mff), ma, grazie alla nuova flessibilità prevista nella gestione del bilancio, la somma "sarà più importante", ha annunciato il presidente del Consiglio europeo
Herman Van Rompuy, "dovrebbe almeno salire a otto miliardi di euro, secondo le previsioni". "È stato deciso - ha spiegato il presidente francese
Francois Hollande parlando a Bruxelles - che tutti i margini di manovra supplementari che potranno essere trovati (nel bilancio) a partire dal 2015-2016 saranno destinati prioritariamente alla lotta contro la disoccupazione giovanile". Cauta e realista la cancelliera tedesca
Angela Merkel: "È falso pensare che in un anno e mezzo i quasi sei milioni di giovani senza lavoro beneficeranno di questa misura, ma noi dobbiamo mostrare anno dopo anno che facciamo dei progressi".A sorpresa, però, le discussioni al summit erano state in parte dirottate ieri sera dal braccio di ferro della Gran Bretagna con gli altri Paesi europei, in primis la Francia, sul bilancio. In particolare, Londra temeva che le nuove modalità di finanziamento della Politica agricola comune (Pac) potessero ridurre lo 'sconto' dicui gode sul budget. Alla fine "non è cambiato nulla", ha assicurato il presidente del Consiglio europeo, mentre Letta spiegava che si è decisa "la riapplicazione delle decisioni di febbraio sul bilancio",secondo quello che chiedeva Cameron. Stamattina il vertice riprende con le discussioni sull'Unione bancaria, dopo l'accordo raggiunto due giorni fa sulle nuove regole sulla risoluzione, mentre daranno il via libera finale e formale all'adesione della Croazia, lunedì, come 28mo Paese membro dell'Ue e fisseranno una data per l'avvio dei negoziati con la Serbia.