L'economia mondiale accelera nel 2010, grazie ai buoni risultati messi a segno nel primo semestre. Il pil mondiale si espanderà quest'anno del 4,6%, ovvero 0,4 punti percentuali in più rispetto alle stime di aprile. Ma - avverte il Fondo Monetario Internazionale nell' aggiornamento del World Economic Outlook - i rischi al ribasso sono «molto aumentati», con il rischio paese e le banche in Europa che minacciano i progressi conseguiti nella stabilità finanziaria.«La ripresa economica proseguirà nonostante le turbolenze finanziarie» legate soprattutto allo stato dei conti pubblici di alcuni paesi, in particolare in Europa. Proprio Eurolandia può dare un contributo chiave «nel calmare i mercati», attuando le decisioni prese, quali fra l'altro la completa attivazione del fondo da 440 miliardi di dollari approvato, e prendendo ulteriori azioni per evitare che la crisi del debito dilaghi. Invitando a metter a punto piani di risanamento dei bilanci «credibili» per il medio termine, il Fmi constata come la sfida più grande che i governi si trovano ad affrontare è quella di ripristinare la fiducia senza mettere a repentaglio la ripresa economica.L'economia mondiale crescerà quest'anno del 4,6% e il prossimo del 4,3% (stima invariata rispetto alle stime di aprile), con le economie emergenti a fare la parte del leone spinte dalla Cina, il cui pil si espanderà quest'anno del 10,5% e nel 2011 del 9,6%. Gli Stati Uniti correranno più veloci di Eurolandia, crescendo del 3,3% nel 2010 e del 2,9% nel 2011. L'area euro, sulla quale grave la crisi del debito in alcuni paesi, si espanderà quest'anno dell'1,0% (stima invariata rispetto ad aprile) e il prossimo dell'1,3% (-0,2 punti percentuali), con l'economia spagnola che si contrarrà dello 0,4% nel 2010, per poi crescere nel 2011 dello 0,6%. Mentre per l'Italia ha alzato la stime sulla crescitaeconomica dell'Italia nel 2010 da +0,8% a +0,9%, tagliata invece da +1,2% a +1,1% la previsione sul Pil 2011.Il Fmi prevede un'inflazione moderata nelle economie avanzate e ritiene che date le deboli pressioni sui prezzi «la politica monetaria può restare altamente accomodante nel futuro prevedibile nelle economie avanzate. Questo aiuterà a mitigare gli effetti avversi sulla crescita del risanamento fiscale e - osserva il Fmi - al nervosismo dei mercati finanziari. Se rischi al ribasso dovessero materializzarsi, la politica monetaria dovrebbe essere la prima di difesa in molte economie avanzate. In questo scenario, con i tassi di interesse già vicini allo zero nelle maggiori economie, le banche centrali potrebbero dover ricorrere di nuovo a un utilizzo più forte del proprio bilancio per allentare le condizioni monetarie».