In arrivo la stangata sulle buste paga. A fine mese, infatti, la crisi presenterà il conto e le misure prese lo scorso anno per fronteggiarla si tradurranno in un assegno più leggero.C’è subito l’addizionale regionale Irpef, sbloccata dal decreto "Salva Italia" non solo per il 2012, ma anche retroattivamente per il 2011. E a marzo si pagherà l’acconto del 30% per quest’anno. A giugno si andrà in cassa per l’Imu, in alcuni casi più pesante della vecchia Ici, dal momento che le aliquote si applicheranno su un base imponibile catastale maggiore. Infatti, sono stati rivisti anche i moltiplicatori delle rendite. Aperto anche il dossier Iva che, in assenza di misure alternative, aumenterà dal 21% al 23% a partire da ottobre. Gli aumenti dell’Iva arriveranno a costare nel totale 576 euro a famiglia, calcola la Confesercenti.Intanto il governo continua a lavorare sulla delega fiscale anche se, a quanto si apprende, il pacchetto non sarebbe stato ancora definito e dunque non se ne dovrebbe parlare al consiglio dei ministri di oggi. Il decreto sulle semplificazioni fiscali, invece, comincerà il suo iter in Senato a partire da martedì. Il primo giro di boa dovrebbe concludersi entro Pasqua. Il passaggio dell’aliquota base dell’addizionale regionale Irpef dallo 0,9% all’1,23% vale 2,2 miliardi. Secondo calcoli della Uil - fatti a ridosso del varo della manovra Monti - mediamente il prelievo sarà di 76 euro a contribuente. Ma la media, come sempre, prevede anche picchi: sempre la Uil calcola 524 euro medi di addizionale Irpef regionale per i cittadini di Roma, 377 euro per Bologna e 364 euro per Milano.Si prepara per giugno anche il conto per l’Imu, più leggero di quello con la vecchia Ici solo per le famiglie con figli a carico. Lo ricorda la Cgia di Mestre. In termini assoluti, invece, l’Imu - sempre secondo i calcoli degli artigiani - peserà mediamente di più sulle tasche dei proprietari di prima casa residenti a Roma (397 euro), a Bologna (345) e a Bari (297). Un calcolo fatto però a parità di aliquota, 4 per mille. Ma sono molti i Comuni che, almeno per le seconde case, stanno optando per l’aliquota massima.