«C'è un accordo fra la Grecia e tutti i Paesi dell'Eurozona. La Grecia deve rispettarlo come lo devono rispettare i partner». Così il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso in un dibattito sul futuro dell'Europa organizzato dall'emittente tedesca WDR a Bruxelles nella giornata dell'Europa. La Commissione Ue «non intende in alcun modo dar fiato alle speculazioni su uno scenario altamente ipotetico» risponde comunque un portavoce dell'esecutivo all'Ansa sulle voci di un'uscita ormai inevitabile della Grecia dall'euro. «Come dichiarato ieri (mercoledì, ndr) dal presidente Barroso, non intendiamo fare alcuna speculazione in un momento in cui non sappiamo neppure la natura del prossimo governo in Grecia», aggiunge il portavoce. Barroso si rivolge anche agli altri Paesi dell'Ue. «Dobbiamo rispetto alla democrazia, non solo in Grecia ma anche negli altri 16 Paesi dell'Eurozona - dice-. Chi ha un alto livello di debito deve ridurlo, perché se no deve pagare interessi altissimi togliendo risorse agli investimenti per la crescita». Insomma: la disciplina dei conti pubblici «è indispensabile, non c'è alternativa» ma Bruxelles sa bene che «sono necessari sacrifici» e che «servono anche gli investimenti» e per questo sta proponendo le sue ricette. «Le decisioni non vengono prese da Bruxelles, come dicono i partiti populisti - aggiunge Barroso - ma dagli Stati collettivamente. Sulla Grecia, per esempio: il programma è stato deciso da tutto l'Eurogruppo, Grecia compresa». «Senza una dimensione europea - prosegue riferendosi al dibattito sulla prevalenza della sovranità nazionale rispetto a quella comunitaria - gli Stati dell'Unione rischiano il declino: l'azione congiunta è la sola soluzione».