lunedì 17 gennaio 2022
Il primo “nido" sarà inaugurato a Trieste tra qualche mese nella sede della Divisione Navi mercantili della società. Seguirà quello per i dipendenti di Monfalcone e via via anche per gli altri siti
Un asilo nido a Milano

Un asilo nido a Milano - fotogramma

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Realizzare asili nidi aziendali e al contempo supportare la genitorialità. Sono i due obiettivi che hanno portato alla firma dell’accordo tra Fincantieri e parti sociali. Una firma alla presenza della ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Il primo “nido" sarà inaugurato a Trieste tra qualche mese nella sede della Divisione Navi mercantili della società col nome “Fincantesimo”. Arriverà poi quello per i dipendenti di Monfalcone, inserito nell’ex Albergo Operai, luogo simbolico del legame storico di Fincantieri con il territorio. In questo caso inizio lavori tra fine 2022 e inizio 2023. E gradualmente toccherà agli altri siti dell’azienda.

Fincantieri investe sul benessere dei suoi dipendenti, a partire da quello familiare. È lo fa perché, nonostante la pandemia, ha effettuato nell’ultimo triennio oltre 1.400 assunzioni, soprattutto di giovani. L'anno passato l’azienda ha effettuato un sondaggio sugli asili nido, ricevendo un riscontro fortemente positivo. Di qui la scelta di sviluppare il progetto. Il costo del servizio sarà a carico dell’azienda, fatta salva una retta mensile, differenziata secondo fasce ISEE, che verrà sostenuta dai genitori dei bambini accolti nelle strutture. Per le famiglie che dovessero restare escluse dalla graduatoria di ammissione Fincantieri valuterà sostegni alternativi, mentre, in caso di domande inferiori alle disponibilità, gli asili nido verranno aperti alle comunità locali, comprendendo anche i figli dei dipendenti delle ditte dell’indotto.

“La firma è un segno forte di quel cambio di passo che il Paese ha deciso di intraprendere investendo nelle famiglie, nella genitorialità e nel lavoro delle donne – commenta la ministra Bonetti –. Una scelta che va nella direzione tracciata dal governo con l’investimento nel Pnrr di 4,6 miliardi di euro in asili nido e scuole per l’infanzia, con l’introduzione in legge di Bilancio dei Lep per gli asili nido e il fondo di 50 milioni per i progetti aziendali di rientro al lavoro delle donne dopo la maternità”. “Il nostro obiettivo è di favorire l’equilibrio tra il lavoro e la vita privata” osserva l'Ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, che sottolinea la necessità di permettere “alle donne di essere madri in ogni momento. Infatti, la riflessione da cui siamo partiti per la definizione del progetto è che la donna assolve almeno a tre compiti fondamentali: madre, lavoratrice e organizzatrice della vita familiare”. “L’intesa raggiunta – spiegano il segretario generale e quello nazionale Fim Cisl, Roberto Benaglia e Massimiliano Nobis – rappresenta un primo risultato di qualità in un grande Gruppo, dove abbiamo buone relazioni industriali partecipative. Un accordo che coglie i nuovi bisogni delle persone che lavorano e risponde in maniera indiretta anche alla necessità di politiche e servizi per la natalità di cui l’Italia ha un gran bisogno”. Soddisfatti Francesca Re David, segretaria generale FIOM – “Un’adeguata presenza di asili nido risponde ad un diritto fondamentale dei bambini ed è un sostegno molto importante per i genitori che lavorano, in particolare per le donne fortemente penalizzate nel mercato del lavoro” – e Rocco Palombella, segretario generale UILM – “Un concreto aiuto alle famiglie, per conciliare il lavoro e la vita quotidiana e per dare un forte segnale nella direzione delle pari opportunità e del sostegno della genitorialità”.


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