Sergio Marchionne conferma gli obiettivi del Gruppo Fiat per il 2012. Un utile della gestione ordinaria di circa 3,8 miliardi e un utile netto di 1,2 miliardi. "In 3-4 anni raggiungeremo il pareggio delle attività in Italia e in Europa", assicura Marchionne. "Il nostro è un piano coraggioso, non per deboli di cuore. L'evento di oggi, qui a Melfi, è il primo passo concreto. È stata una decisione non facile e non scontata in un mercato in caduta libera", ha detto l'ad della Fiat parlando a Melfi."La scelta di investire in Italia non è azzardata. Abbiamo scelto la strada del coraggio in un momento di crisi", ha dichiarato Marchionne. "Abbiamo scelto di toglierci dalla mischia dei marchi generalistici ed andare a competere nella parte alta del mercato. Ne abbiamo tutte le possibilità e i mezzi per farlo". Il premier
Mario Monti è arrivato allo stabilimento di Melfi (Potenza) accolto dagli applausi degli operai. È stato ricevuto dai vertici della Fiat, il presidente John Elkann e l'ad Sergio Marchionne. "Si dice che l'alleanza con Chrysler ha tolto qualcosa all'Italia. Qui dimostriamo il contrario. Senza questa alleanza l'investimento di Melfi non sarebbe stato possibile". Lo ha detto
John Elkann nell'intervento nella fabbrica lucana. "Il governo si appresta a chiudere una pagina politica. Auspichiamo che la rinnovata stabilità non venga meno", ha aggiunto.Dallo stabilimento di Melfi, nato nel 1991, sono uscite dal 1993 a oggi oltre 5,5 milioni di vetture. Oggi si produce la terza serie della Punto, mentre in passato sono state realizzate anche la Ypsilon e la nuova Ypsilon. Sono i dati della fabbrica in cui oggi i vertici della Fiat, John Elkann e Sergio Marchionne, alla presenza del premier Mario Monti e delle autorità locali, hanno illustrato il nuovo piano di investimento che prevede la produzione di due mini suv, con marchi Fiat e Jeep. I dipendenti della fabbrica di Melfi sono oltre 5.500 e quest'anno hanno fatto 150 giorni di casa integrazione.