martedì 9 giugno 2009
Ma l'ad Marchionne ribadisce: andiamo avanti. L'offerta non sarà ritirata neppure se salterà la scadenza del 15 giugno. Flessione del titolo in Borsa.
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Colpo di scena nella vicend Fiat-Chrysler. La Corte suprema degli Stati Uniti ha accettato la richiesta dei tre fondi pensione dell'Indiana di sospendere temporaneamente la cessione di Chrysler al Lingotto mentre è in corso il ricorso giudiziario di questi ultimi contro l'accordo tra il gigante americano dell'auto e l'azienda degli Agnelli, sponsorizzato dall'amministrazione Obama.Ma di fronte a questo stop - arrivato nella serata di ieri da Washington - i vertici dell'industria torinese vanno avanti: "Non abbandoneremo mai questo processo con la Chrysler" ha dichiarato l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne.La notizia della sospensione del processo di acquisto di Chrysler da parte del Lingotto ha già avuto conseguenze in Borsa: all'apertura dei mercati a Piazza Affari il titolo Fiat perde l'1,53%.A decidere per la sospensione dell'accordo tra il marchio piemontese e quello Usa è stato il giudice della Corte Ruth Bader Ginsburg che in un ordine esecutivo ha rinviato la chiusura dell'accordo - appoggiato sia dal governo americano che da quello canadese - con cui Chrysler si sarebbe potuta presentare come un nuovo gruppo industriale. Da parte sua Fiat ha precisato di voler impegnarsi nell'acquisizione di Chrysler anche dopo la data del 15 giugno, data di scadenza delle trattative condotte da Marchionne negli Stati Uniti.
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