Il Duomo di Verona ospiterà la celebrazione della santa messa conclusiva del festival della dottrina sociale della Chiesa
È iniziata oggi la decima edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa dedicata alla «Memoria del futuro». Memoria del futuro è ricordare che siamo parte di una storia che si muove dentro un grande abbraccio. E’ recuperare l’originaria ispirazione al Bene, rappacificandoci col passato, liberi da nostalgia o rammarico, che diviene terreno fertile per costruire il futuro. E saper guardare anche in un momento storico così difficile con speranza al domani.Un tema che ha come simbolo l’albero di melograno: una pianta presente sin dall’inizio della storia dell’umanità, richiama la potenza della vita; è ben radicato nel terreno, le sue radici sono forti, la sua forza è sinonimo di tenacia nelle difficoltà; offre riparo e i suoi frutti, dai chicchi numerosi e diversi, ci parla di una ricchezza nella diversità.Memoria, dunque, di un lungo cammino che oggi chiama ogni persona, donna e uomo, a guardare avanti, per costruire il futuro, accettando la sfida, come ci chiede papa Francesco nella Fratelli tutti, di «sognare e pensare a un’altra umanità». «Senza memoria non si va mai avanti – ci ricorda papa Francesco – non si cresce senza una memoria integra e luminosa».Il Festival da questa mattina è entrato nel vivo nei territori. 28 città hanno collocato in un luogo simbolico una pianta di melograno alla presenza del vescovo, degli amministratori, degli imprenditori e dei cittadini impegnati nel territorio a vario titolo. È l’inizio di un percorso che si concluderà nel fine settimana a Verona, città che negli anni ha sempre animato l’appuntamento sulla Dottrina sociale della Chiesa, voluto da don Adriano Vincenzi.Da Aosta a Mazara del Vallo, da Asti a Lamezia Terme, da Bologna a Pisa, Roma, Palermo, solo per citare alcune città, incontri e convegni vedranno la partecipazione di realtà produttive, associazioni, cooperative, banche e organizzazioni sindacali, per discutere sui temi in primo piano nel territorio e per proporre delle alternative che siano in sintonia con la Dottrina sociale della Chiesa. A conclusione degli eventi le realtà partecipanti firmeranno una Carta dei valori che guiderà il loro impegno sociale e politico, teso al bene comune, con una particolare attenzione alle vecchie e nuove povertà.
Da giovedì 26 il Festival si celebrerà a Verona, al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra. Il programma delle tre giornate e la celebrazione della messa di domenica mattina, celebrata da Nunzio Galantino, saranno in diretta su Telepace, che curerà le riprese. Tutti gli eventi delle città e le serate di Verona, si svolgeranno nel piano rispetto delle regole previste dal Governo e dalle Regioni, e saranno visibili in streaming sul sito www.dottrinasociale.it e su Telepace. Giovedì sera alle 21,30 l’inaugurazione con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e Helen Alford della Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Il tema portante sarà quello dell’«Ecologia integrale, sviluppo economico e democrazia. Il problema dell’emergere di nuovi paradigmi».
Da Palermo un messaggio di speranza. La Missione Speranza e Carità di Palermo ha organizzato questa mattina una iniziativa. A Godrano nel palermitano, Biagio Conte ha messo a dimora 10 cipressi, 5 ulivi, un abete e un cedro, con l’aiuto di volontari e operai del Corpo forestale. La cerimonia è stata preceduta dalla benedizione impartita da don Pino Vitrano. Un albero di melograno, invece, è stato piantumato all’interno del Giardino dei Giusti, area intitolata ai Giusti siciliani dello Shoah. “Questa nostra piantumazione – ha detto fratel Biagio - , è in comunione con l’iniziativa del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa di Verona. Un gesto per dare un grande respiro di fratellanza”. Ai propositi di solidarietà e fratellanza auspicati dal Festival, Biagio Conte ha voluto aggiungere un suo personale messaggio di speranza. Ricordando il grande momento di prova che stiamo vivendo a causa della pandemia, il missionario laico ha detto che “non possiamo sottovalutare che peggiore del virus è l’egoismo, l’indifferenza, il razzismo, il materialismo e il consumismo, curiamo questi flagelli. Un prezioso messaggio di incoraggiamento a tutte le istituzioni, alle forze dell’ordine, a tutte le professioni, ai cittadini, alla santa chiesa, alle varie religioni, ai non credenti e a tutte le città e paesi dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero”. (Domenico Pantaleo)