Una mobilità integrata e innovativa che semplifichi e velocizzi gli spostamenti. È questo il desiderio degli italiani e per realizzarlo serve una collaborazione tra il pubblico e il privato. A lasciare il messaggio è EY, operatore nei servizi professionali di revisione e consulenza, durante il convegno "La mobilità del possibile-proposte per l'Italia", svoltosi a Milano. Tra gli italiani la concezione del trasporto sta cambiando e si sta diffondendo sempre di più la mobilità condivisa.
Secondo la ricerca realizzata da EY su un campione di 1.500 consumatori e presentata al convegno, gli italiani conoscono i servizi di sharing mobility, soprattutto nelle grandi città: il 76,8% dei romani e il 72,2% dei milanesi conoscono il car sharing, così come il bike sharing (rispettivamente il 62,4% e il 57,9%). Inoltre, il 95% di chi ha utilizzato questi servizi si dichiara soddisfatto. La mobilità condivisa tuttavia non sembra avere un impatto significativo sulle abitudini degli italiani: il 90,9% non le ha modificate e solo il 4,1% ha rinunciato all'unica auto di famiglia.
Inoltre c'è un bisogno di intermodalità: oltre la metà degli italiani (53,9%) è interessata ad utilizzare un pacchetto trasporti o un'unica tessera che racchiuda mezzi e servizi necessari ai suoi spostamenti (bus, tram, metro, parcheggio, treno). Quanto invece all'auto a guida autonoma, il 42,4% degli intervistati è interessato ad utilizzarla, il 29,4% ritiene che renderà gli spostamenti più sicuri e il 58,9% pensa che la utilizzeremo in un futuro ancora lontano. «L'adozione del digitale, l'innovazione tecnologica e la crescente convergenza tra i settori rappresentano un passaggio obbligato di cambiamento per il settore della mobilità», sottolinea l'amministratore delegato di EY in Italia, Donato Iacovone, spiegando che «aumentano i consumatori che non vogliono un mezzo di trasporto, ma cercano un servizio, quindi aumenta lo sharing non solo dell'auto ma anche delle due ruote. Questo offre la possibilità di inquinare meno nelle città».