All’Expo ci sarà anche, ed è la prima volta nella storia delle Esposizioni universali, un padiglione interamente dedicato al terzo settore e alla società civile: Cascina Triulza. A 700 metri circa dall’ingresso Ovest, il principale per i visitatori che raggiungeranno il sito con la metropolitana e il treno ad alta velocità, sorgerà infatti lo spazio dedicato alle organizzazioni internazionali della società civile.
Cascina Triulza è l’unico edificio già esistente all’interno del sito espositivo, una tipica cascina della campagna milanese che la società di gestione del grande evento, Expo Milano 2015 spa, sta ristrutturando. Con una superficie complessiva di 7.900 metri quadrati (di cui 4.100 di spazi interni su due livelli e 5.100 di spazi aperti) la cascina sarà uno degli spazi espositivi più grandi di Expo. I lavori di restauro e di riadattamento dei tre edifici (il corpo principale, l’ex stalla che sarà adibita ad auditorium con 200 posti a sedere e l’ex granaio che fungerà da deposito) sono iniziati a settembre 2013 e termineranno a fine anno, per un investimento complessivo di circa 9,4 milioni di euro. Ad occuparsi della gestione dello spazio e del coordinamento degli eventi per tutti i sei mesi dell’Expo sarà Fondazione Triulza, una fondazione di partecipazione nella quale ogni realtà del volontariato può entrare a far parte. Per ora sono 58 le realtà che hanno aderito, di diverse appartenenze, religiose e laiche, comprese diverse di ispirazione cristiana, come Acli, Mcl, Farsi prossimo, Compagnia delle Opere, San Vincenzo e Agesci. Realtà nazionali ma anche internazionali che hanno voluto impegnarsi in prima linea perché Expo possa diventare una concreta opportunità per la società civile di tutto il mondo. Sono organizzazioni che quotidianamente lavorano e si impegnano sui temi dell’alimentazione e della sostenibilità ambientale e sociale. Il progetto intende rendere queste realtà protagoniste nei sei mesi dell’Esposizione.
«A Cascina Triulza le organizzazioni presenteranno un tema che hanno sempre vissuto con generosità» ha spiegato Sergio Silvotti, presidente di Fondazione Triulza, ieri, alla firma del contratto di partecipazione all’Expo. «Il nostro obiettivo è accreditare queste energie e dar voce a chi non ha voce» ha aggiunto Silvotti. Le organizzazioni della società civile potranno partecipare alla vita di cascina Triulza anche collaborando alla realizzazione del programma culturale, con eventi, incontri, convegni o spettacoli. Ci sarà spazio anche per le imprese che vorranno investire nel progetto. «Saranno sostenitori disponibili a sperimentare modelli nuovi tra profit e non profit» ha spiegato Chiara Pennasi, direttore del padiglione della società civile-Cascina Triulza.
«Abbiamo lavorato per due anni a questo progetto, un percorso tortuoso – ha aggiunto il commissario Expo, Giuseppe Sala –. Oggi la firma del contratto di partecipazione non è solo un momento formale. Da oggi la Fondazione si prende la piena responsabilità per la gestione dello spazio».
Il padiglione sarà anche uno degli edifici (insieme a Palazzo Italia) a rimanere sul sito anche dopo il 2015. «Cascina Triulza resterà alla città come luogo simbolo della straordinaria forza di cambiamento di cui sono capaci il Terzo settore e la cittadinanza attiva a Milano, in Italia e nel mondo» ha spiegato il sindaco Giuliano Pisapia.