mercoledì 12 febbraio 2014
​Il primo ministro a Milano parla alle associazioni e agli imprenditori: fatevi avanti, non restiamo con le mani in mano, i giochi si fanno adesso.
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È arrivato il momento per le imprese italiane di farsi avanti: per Expo 2015 si stanno aprendo le porte del lavoro. Il premier Enrico Letta (in città per la Bit, Expo e l’inaugurazione della Torre Unicredit) e il commissario straordinario Giuseppe Sala spronano gli italiani. «Ci sono tanti posti di lavoro possibili e disponibili per le imprese italiane», ha detto Letta, accompagnato da Sala, fra i padiglioni in allestimento della Bit (il salone del turismo aprirà ufficialmente i battenti domani) e nel sopralluogo ai cantieri dell’Expo a Rho. «Expo è una grande occasione per creare lavoro – ha aggiunto Letta – i giochi si fanno adesso, le aziende colgano l’appello». Anche Sala chiama a raccolta la forza lavoro del bel Paese. «Oggi parte la gara per i servizi di ristorazione e poi seguiranno quelle per la mobility, la manutenzione e le pulizie» ha spiegato Sala, snocciolando i diversi settori di opportunità per le imprese e per chi punta a un’occupazione. Sta passando il treno che le imprese italiane, alle prese con la crisi e un mercato che arranca, non possono permettersi di perdere. Per l’esposizione universale del 2015 infatti è giunto il momento cruciale: ad offrire le nuove opportunità di lavoro ci sono infatti i 142 Paesi che parteciperanno all’Expo fra un anno. E di questi ben 60 dovranno iniziare a costruire il proprio padiglione già dalle prossime settimane. «Il messaggio è che il lavoro c’è» spronano Letta e Sala, alla vigilia dell’apertura della Bit, che, quest’anno, metterà in vendita oltre al Bel Paese anche l’Esposizione universale del 2015. Per il successo di Expo si punta infatti molto anche sul turismo e proprio la Bit (in programma dal 13 al 15 febbraio alla Fiera di Rho) avrà il compito di «moltiplicare le grandi opportunità di Expo», anche in termini di occupazione e di lavoro. «L’Italia – ha aggiunto Letta – ha straordinarie capacità di attrazione turistica. Se uniamo le capacità di organizzazione e di affidabilità alla capacità di attrazione non ci batte nessuno. Dobbiamo mettercela tutta perché il turismo sia un moltiplicatore delle opportunità dell’esposizione universale del prossimo anno». Non è il momento di stare con le mani in mano, quindi. E anche sul fronte dei lavori e delle infrastrutture in vista dell’Expo arrivano rassicurazioni. Nessun ritardo. «Nonostante il maltempo – ha detto Letta, al termine di un sopralluogo al cantiere dell’Expo – i lavori procedono». Anche il governatore lombardo, Roberto Maroni, getta acqua sul fuoco delle polemiche sollevate nei giorni scorsi riguardo alle infrastrutture. Ad accendere la miccia su strade, autostrade e metropolitane, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel corso di un convegno dedicato alla mobilità e ai trasporti. «Ha sbagliato chi ha lanciato un allarme che non corrisponde allo stato d’avanzamento dei lavori», ha rimarcato Maroni, aggiungendo che tutte le opere previste si faranno con forse l’eccezione per la metropolitana che arriva a Linate. «Il 18 febbraio (il giorno dopo il tavolo infrastrutture convocato da Regione Lombardia, ndr) – ha aggiunto – dirò ufficialmente quali opere si fanno e quali no». Intanto il governo con Expo ha preparato un piano per fare in modo che gli "italiani di fatto" (quelli che vivono all’estero, magari da generazioni) facciano un viaggio in Italia nel 2015. Il progetto sarà presentato alla Bit dal ministro del Turismo Massimo Bray, dal sottosegretario all’Expo Maurizio Martina e dal commissario europeo Antonio Tajani.
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